Una frattuta, il contagio, la morte e la denuncia. Si ricovera per frattura di un femore in un ospedale di Roma, ma durante la degenza contrae il Covid e muore: protagonista della vicenda una donna di 70 anni. I familiari, intenzionati a capire l'accaduto, si sono rivolti al Tribunale, presentando una richiesta di risarcimento danni alla struttura sanitaria. A rappresentarli davanti ai giudici capitolini, l'avvocato molisano Vincenzo Iacovino, già difensore di diversi comitati di familiari vittime del coronavirus.
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«Il Tribunale di Roma, considerato l'assolvimento dell'onere di allegazione dei parenti della vittima, che hanno prospettato un decesso eziologicamente riconducibile alla infezione da Covid-19 contratta nella struttura sanitaria e la natura nosocomiale dell'infezione - spiega il legale -, ha nominato il Ctu medico legale e uno specialista in infettivologia. Questi avranno facoltà di avvalersi della collaborazione di un risk manager e dovranno accertare se il decesso sia riconducibile al Covid 19, se l'infezione sia di natura e derivazione nosocomiale e, se, la struttura sanitaria abbia in concreto adottato i protocolli di sanificazione previsti.