Odissea dei pendolari del trenino: mille corse saltate nel 2020

Numeri impietosi per la linea Roma Nord: 15 soppressioni al giorno
di Mirko Polisano
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Sabato 29 Febbraio 2020, 13:03
Treni pochi, corse in ritardo e pendolari disperati. È sempre più critica la situazione della tratta extraurbana Roma-Viterbo e della Roma-Lido. Ma i numeri della linea della Roma Nord sono impietosi: una media di 15 al giorno con punte di quasi 30 soppressioni avvenute il 13 e il 16 gennaio scorso. «Di questo passo - fa sapere il comitato pendolari - sfonderemo quota 1000 soppressioni prima di metà marzo». Colpa del materiale rotabile che non viene sottoposto a manutenzione ma anche dalla quotidiana, e sempre più in aumento, defezione di macchinisti e operatori con Atac che non sempre riesce a tamponare le emergenze di ferie, malattie e assenze dei dipendenti. Il risultato è quello di treni fatiscenti, banchine sovraffollate quasi quanto i convogli dove i posti a sedere sono insufficienti e i viaggiatori sono costretti a muoversi stipati come sardine.

LE CRITICITÀ La lista delle criticità è lunga: corse soppresse, ritardi e nessun intervento di manutenzione se non i soliti rimpalli di competenze tra Comune, Atac e Regione. «È un vero e proprio scandalo a Roma, nonostante la Regione Lazio paghi profumatamente Atac per il disservizio che effettua - dice il Comitato Pendolari Ferrovia Romanord - Ben 77 milioni di euro in meno di 3 anni, senza contare i proventi dei biglietti, abbonamenti e pubblicità». Dal 1 gennaio siano state soppressi oltre 800 treni, con una perdita di circa 600 ore di servizio pubblico. «Questa ferrovia - continua il comitato in una nota - un tempo fiore all’occhiello del trasporto romano e provinciale è diventata negli anni la peggiore della regione, la seconda peggiore in Italia». Una tratta tra le più popolose del Paese con circa 75 mila utenti trasportati al giorno.

IL FUTURO Gli interventi previsti di miglioramento ci sono, o meglio soltanto sulla carta. Tante le opere che sono state promesse e da realizzare nel giro di massimo tre anni. Raddoppio dei binari, nuove stazioni, tratti ferroviari interrati, viadotti. Ingenti investimenti, tutti da parte della Regione Lazio che dovrebbero trasformare la vecchia e obsoleta Roma Viterbo (data di nascita 1929 e da allora nessun cambiamento sostanziale) in una sorta di metropolitana di superficie. Nel frattempo però c’è da fare i conti con i disagi quotidiani: corse soppresse, ritardi, guasti. Stessa situazione che si registra sulla Roma-Lido. Qui, i cambiamenti arriveranno già nel giro di pochi mesi. Il primo luglio Astral prenderà il posto di Atac per la gestione delle infrastrutture del “trenino”, anch’esso per anni in testa alle classifiche negative di Legambiente, come peggior tratta d’Italia. Poi nel 2021 Cotral prenderà la gestione dei treni con il passaggio diretto anche del personale. Ma i treni continuano a non essere regolari. «Ovvio - spiega Andrea Castano del blog Odissea Quotidiana, che raccoglie lamentele e segnalazioni degli utenti - del bando promesso non si vanno notizie ufficiali ma sarebbero comunque previsti cinque nuovi treni tra il 2022 e il 2023».

IL RESTYLING Questa operazione di restyling rientra in un finanziamento più grande che include anche la tratta Roma-Viterbo.
Nel dettaglio, per la Roma-Lido gli investimenti sono destinati a opere civili nelle stazioni (recinzioni e barriere fonoassorbenti), un nuovo deposito a Ostia, manutenzione straordinaria del materiale rotabile già esistente, al sistema di comunicazione terra-treno (segnalamento, potenziamento e risanamento della linea elettrica) e al rinnovo totale dell’armamento della linea, compresi i deviatoi. I cantieri avranno una durata di 36 mesi con la conclusione dei lavori prevista entro la fine del 2022. «La situazione al momento pare di stallo, noi utenti viviamo alla giornata. Quello che a me al momento fa sperare è il lavoro che sta svolgendo - e non da oggi - il comitato pendolari sia per una qualità del trasporto che per situazione delle stazioni, che è anch’essa drammatica. Se nel prossimo futuro avremo una “line” migliore, lo dovremo a loro».
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