Nel corso delle indagini è stato accertato che gli indagati avevano allestito una vera e propria piazza di spaccio all’interno di un palazzo occupato abusivamente, ubicato sulla via Tiburtina 149, altezza Guidonia. Lo smercio avveniva secondo le modalità classiche della piazza di spaccio, attraverso richieste in codice: «pane grande», «pane piccolo», «birra grande», «rotolo grosso», «rotolo piccolo», così da evitare eventuali intercettazioni da parte delle forze dell’ordine e che, come scrive il Gip nell’ordinanza, non lascia dubbi «sulla frequenza e sulla “automaticità” dei contatti tra spacciatori e clienti».
Il giudice precisa anche che gli indagati «hanno venduto cocaina a una piccola rete di consumatori al minuto per mezzo di una rudimentale organizzazione grazie alla quale avevano continua disponibilità di droga da smerciare». I fatti oggetto dell’indagine che ha portato all’esecuzione delle misure cautelari di questa mattina, sono stati accertati a Tivoli e Guidonia dalla fine del 2017 ai primi mesi dell’anno 2018.
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