Covid, il Lazio prepara la fase-tre: negli ospedali 500 letti in più

Covid, il Lazio prepara la fase-tre: negli ospedali 500 letti in più
di Francesco Pacifico
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 07:40

Cinquecento nuovi posti letto nel Lazio per pazienti affetti da coronavirus. Letti in più da creare entro gennaio che si sommeranno ai 5.103 già presenti nelle strutture del nostro territorio per l’assistenza e la cura dei malati positivi così da arrivare a quota 5.600. La Regione ha preparato la sua strategia per la Fase 3 del Covid, in attesa della prossima ondata del virus - la terza - attesa già da gennaio. In settimana dovrebbe arrivare l’ordinanza che ridisegna la rete ospedaliera e che, mai come in questo momento, guarderà anche alle patologie no Covid.

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LA SITUAZIONE

Infatti, nelle liste d’attesa, ci sono da recuperare oltre 700mila prestazioni, che non si sono potute effettuare perché la pandemia ha da un lato costretto i malati cronici a tenersi lontano dagli ospedali (per paura di contagiarsi) e dall’altro ridotto gli ambulatori.

Intanto la curva dei contagi segna un lieve arresto nella già lenta discesa registrata nei giorni scorsi. Stando all’ultimo bollettino, nelle scorse 24 ore abbiamo avuto nel Lazio - e a fronte di 15mila tamponi - 1.339 nuovi casi di positivi, 145 in più rispetto allo screening del giorno precedente. Aumento anche a Roma che torna sopra quota 600, con 655 contagiati. Ma più in generale, sale anche il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Il tutto mentre, fortunatamente, calano le vittime (27 contro le 41 registrate sabato) e crescono di 2.021 unità i guariti.

L’INFLUENZA

Tanto basta per capire perché si guarda già a un aumento progressivo dell’offerta ospedaliera, anche per non sguarnire i nosocomi in un periodo nel quale dovrebbe scoppiare in tutta la sua virulenza l’influenza stagionale. I nuovi posti letto per il Covid (quasi l’80 per cento tra Roma e provincia) saranno creati d’emblée. E mantenendo il sistema a “fisarmonica” la Regione si muove infatti seguendo cinque scenari in base alla velocità di trasmissione del virus: nel primo i letti in più saranno cento, in quello peggiore e il più probabile al momento, i 500 già citati. Il grosso verrà realizzato trasformando già da questa settimana la clinica Città di Roma, un’eccellenza nel campo dell’ostetricia, in un nuovo Covid hospital, garantendo 158 postazioni, delle quali quasi un quarto di terapia intensiva. Gli altri 342 posti (una cinquantina le terapie intensive), saranno recuperati installando moduli mobili nei principali ospedali del Lazio.

LE STRUTTURE

A Roma sono stati scelti lo Spallanzani (i lavori termineranno questa settimana), il Policlinico Umberto I, il Pertini, il San Giovanni o il Grassi di Ostia. Rafforzata l’accoglienza di malati anche all’ospedale dei Castelli e a quello di Rieti. Questi nuovi reparti saranno costruiti attraverso moduli prefabbricati, che avranno impianti, allacci, carichi e scarichi a norma e all’avanguardia per garantire il ricambio d’aria e la piena attività, anche perché queste strutture dovranno ospitare postazioni di terapia intensiva. Da gennaio, quindi, il Lazio conta di portare a 2.600 i posti letto e di sfruttare al massimo la rete dei Covid hotel per l’assistenza agli asintomatici o ai malati meno gravi che possono essere seguiti a casa e non hanno un posto dove stare. Intanto, sul fronte della cura all’influenza, l’Umberto I ha aperto un pronto soccorso apposito per chi ha i sintomi della malattia, mentre la Regione, della famosa partita di 500mila fiale mai consegnato, è riuscito a recuperare da Sanofi 100mila dosi di vaccino antinfluenzale. 

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