Taxi, a Roma si rischia l'emergenza: il Comune pensa a nuove licenze

taxi alla stazione Termini
di Fabio Rossi
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 18:31

Le licenze dei taxi a Roma oggi sono 7.800: il 20 per cento in meno di Milano, che è una città molto meno grande, come ha ricordato anche il leader di Azione, Carlo Calenda. E i problemi sono evidenti, soprattutto con il boom del turismo degli ultimi mesi nella Città eterna: file interminabili di utenti davanti alla stazione Termini, attese lunghissime al telefono (e anche sulle app dedicate) alla ricerca di un'auto bianca, soprattutto nelle ore di punta. E sono poche anche le licenze per le auto a noleggio con conducente (Ncc) rilasciate dal Comune di Roma: al momento le concessioni sono 900. Ma ogni giorno, nella Ztl del centro storico, entrano in media quattromila vetture di questo tipo.

L'unico percorso che non conosce crisi è quello dall'aeroporto "Leonardo da Vinci" al centro della Capitale: sono state 355 mila, infatti, le corse di taxi effettuate da di Fiumicino a Roma nei primi cinque mesi del 2023: erano state 240 mila nello stesso periodo del 2019, prima della pandemia. Soprattutto quando la richiesta è alta, insomma, i conducenti delle auto bianche sono portati a “scegliere” Fiumicino (dove possono prendere corse più remunerative) sacrificando posti come la stazione principale. «Essendoci una domanda alta all’aeroporto, i tassisti vanno più lì invece che a Termini, poiché lì guadagnano di più - spiega il sindaco Roberto Gualtieri - E siccome abbiamo una legislazione del ‘93, ormai superata, il sindaco non può sapere dove sta un tassista, non può dirgli dove deve andare a effettuare il servizio».

Per il momento il Campidoglio ha varato la "doppia guida" - ossia la possibilità di far utilizzare lo stesso taxi a due conducenti diversi, nella stessa giornata - per allungare il servizio fino a 20 ore al giorno e  fare in modo che ci siano contemporaneamente più auto in circolazione: anche 4.500 taxi in servizio nello stesso momento.

Ma, senza un'adeguata partecipazione da parte della categoria, sarà necessario passare a nuove misure. Tra queste, l'aumento delle licenze che, almeno per il Giubileo del 2025, potrebbe tamponare l'emergenza. Una misura per abbattere le code per i taxi, intanto, sarà l'aumento delle autorizzazioni per gli Ncc.

I tassisti, però, rifiutano la lettura dell'amministrazione capitolina. Alessandro Genovese, responsabile nazionale di Ugl taxi, punta il dito sulla «situazione di complessiva sofferenza del trasporto di linea: autobus spesso rotti, corse che saltano, linee di metropolitana continuamente guaste e chiuse già in prima serata».

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