Multe dai vigili in borghese a chi non rispetta i pedoni: mille verbali in una settimana

Contestata agli automobilisti la mancata precedenza sulle strisce: quest'anno 39 pedoni sono morti travolti dalle vetture

Multe dai vigili in borghese a chi non rispetta i pedoni: mille verbali in una settimana
di Francesco Pacifico
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Sabato 2 Dicembre 2023, 00:29

Si nascondono dietro i semafori o le auto parcheggiate, in abiti civili senza indossare la divisa, armati di scanner o taccuino, nei pressi delle strisce pedonali. E appena un automobilista non si ferma per far passare chi è a piedi, viene bloccato per essere identificato e scatta la multa. Più precisamente, ne sono state elevate quasi mille in una settimana. E la sanzione è salatissima: tra i 116 e i 167 euro (dipende se si paga entro cinque giorni) oltre a otto punti in meno sulla patente. A Roma, dove dall’inizio dell’anno 39 pedoni hanno perso la vita investiti da automobilisti (l’ultimo caso ieri ha riguardato un 88enne travolto in zona Trionfale da un altro 80enne), il comando della polizia locale ha istituito nei giorni scorsi un nuovo servizio: ha disposto di sguinzagliare per tutta la città tra le quattro e le cinque pattuglie in borghese, che hanno il compito di presidiare le strisce pedonali. E, soprattutto, di stangare i guidatori che tirano dritto, senza dare la precedenza a chi attraversa ai piedi.


BLACK POINT
Da quando è partito questo servizio - una settimana - i vigili hanno comminato non pochi verbali: 970. Sono stati messi in campo gli agenti dei gruppi Tiburtino e Nomentano, ai quali, però, è stato chiesto di girare per tutta la Capitale. Soprattutto vengono presidiati gli incroci delle grandi consolari, gli attraversamenti vicino alle fermate di bus e metropolitane oppure le vie commerciali dove il passaggio dei pedoni è molto frequente. Nelle zone più centrali come nelle periferie.

Nella Capitale, come detto, il problema della sicurezza stradale è molto sentito. Il Comune, non a caso, ha individuato 175 “black point” da proteggere con migliore segnaletica, percorsi delimitati e sensori elettronici, Dall’inizio dell’anno, infatti, hanno perso la vita in incidenti stradali 179 persone, di queste 38 erano pedoni.

Il caso che ha fatto più scalpore è avvenuto lo scorso settembre, quando una coppia di turisti irlandesi - Mary Martina e Paul O’Reilly di 59 e 60 anni - è stata uccisa da un guidatore, poi risultato positivo al narco-test, mentre attraversavano sulle strisce pedonali in via Cristoforo Colombo, all’altezza con via di Malafede.

Un mese dopo, nella più centrale via Teatro di Marcello, un’altra vittima: Laura Pessina di Brugherio, investita da un Suv insieme con il marito, sempre mentre camminavano sulle strisce. La donna, 58 anni, è poi deceduta all’ospedale San Giovanni.


Intanto una ricerca del dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio - ripresa anche dal Guardian - mette in correlazione le ore passate nel traffico, l’inquinamento atmosferico, la qualità della vita e lo stress arrecato ai romani. Lo studio infatti sottolinea che migliorare la qualità dell’aria può portare a una diminuzione fino al 30 per cento dell’insorgere delle patologie di natura psicologica. Il team di ricercatori, guidato dalla dottoressa Federica Nobile, non esclude che i livelli di inquinamento atmosferico della Capitale possano causare anche disturbi come schizofrenia, ansia e depressione. I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di adulti che vivevano a Roma nel 2011, seguendo come è cambiata la loro condizione sanitaria nell’arco dei successivi 8 anni, valutando anche le prescrizioni di farmaci. Questi dati sono stati incrociati con le misurazione dei valori d’inquinamento atmosferico e dei livelli del rumore stradale. Quindi si sono valutati anche fattori come povertà, disoccupazione, stato civile e livello di istruzione. Sommando i diversi aspetti, gli autori della ricerca hanno scoperto ridurre l’inquinamento diminuisce il numero di patologie mentali. 
 

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