Rapisce la figlia in Svizzera, arrestato parrucchiere: la bimba ritrovata nel suo negozio di Ostia

L’uomo, un 33enne afgano, era andato alla festa di compleanno della piccola

Rapisce la figlia in Svizzera, parrucchiere in manette: la bimba ritrovata nel suo negozio di Ostia
di Alessia Marani
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 00:24

Arrestato un cittadino afgano a Ostia. Aveva rapito la figlia affidata alla ex moglie in Svizzera. Sulle sue spalle pendeva un mandato di cattura europeo, spiccato giorni fa dalle autorità elvetiche su denuncia della donna. L’uomo, come se nulla fosse, dopo avere festeggiato il compleanno della bambina, di appena 9 anni, aveva approfittato di un momento di distrazione della mamma, rimanendo da solo con lei, per poi farla salire in auto, sulla sua Volkswagen, e portarla in Italia. Gli agenti del litorale si sono messi subito sulle sue tracce dopo aver raccolto una segnalazione del sistema di ricerca internazionale. Ed ecco che i poliziotti, martedì mattina, sono piombati sul posto di lavoro di lui, un negozio di parrucchiere a Ostia Ponente: seduta fra le clienti in attesa c’era la bimba. 

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LA DENUNCIA

Ma andiamo per ordine.

La coppia dopo avere avuto la bambina, si era separata. La madre aveva deciso di trasferirsi oltre confine e da circa un paio d’anni era andata a vivere in Svizzera, raggiungendo dei parenti riparati lì dopo la fuga dall’Afghanistan a causa della guerra. La piccola a metà gennaio ha festeggiato il suo nono compleanno e il padre, 33 anni, è andato a trovarla per partecipare alla festa, con grande sorpresa della ex moglie. Quindi il ritorno a Roma con la figlia e contro la volontà della madre. Gli agenti hanno subito cominciato a prendere informazioni sull’uomo, che risulta in Italia almeno dal 2016. Alcune tracce portavano ad Acilia, dove in una palazzina di borgata, risultano residenti alcuni afgani ma anche altri stranieri.

Del 33enne, però, nessuna notizia e nessuno sembrava mai avere visto dei bambini o bambine in quell’edificio. Ed ecco poi spuntare una traccia che portava sul litorale. Qualcuno, infatti, ricordava di un uomo afgano che di professione in patria era parrucchiere e che, probabilmente, aveva continuato a esercitare la stessa professione anche tra Acilia e Ostia. Altro elemento utile agli investigatori il modello di auto che il ricercato avrebbe utilizzato per il viaggio dalla Svizzera. Un’utilitaria tedesca che, guarda caso, era parcheggiata proprio davanti al coiffeur del Lido, a pochi passi da una grande farmacia. «Abbiamo visto entrare degli agenti, alcuni in borghese - raccontano dei testimoni - e poi uscire con la bimba, siamo rimasti sorpresi».

 

LA PAURA

La piccola non parla italiano. Era seduta all’interno del negozio, un po’ confusa e spaventata, ma comunque in buone condizioni. Sia lei che il papà sono stati portati negli uffici del commissariato di via Zerbi e le autorità italiane informate dell’arresto. L’afgano ha tentato di giustificarsi, assicurando che avrebbe riportato la figlia presto dalla madre. Insomma, a suo dire, non intendeva rapirla, ma avrebbe solamente accolto la richiesta della bambina che voleva passare un po’ di tempo con lui. Di diverso avviso la madre che, preoccupatissima per la sorte della piccola, ha subito allertato la polizia svizzera. La denuncia risaliva a tre giorni prima del ritrovamento dell’ex consorte da parte della polizia capitolina. La donna temeva di non riavere più la sua bimba. Dalla Svizzera è stato subito attivato il sistema di rintraccio europeo e spiccato il mandato, tramutato nel giro di poche ore in arresto dagli agenti di Ostia. L’afgano è ora a Regina Coeli accusato di sottrazione di minore. La bimba è stata affidata a una comunità di accoglienza per minori.

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