L'istituto Einaudi di Primavalle è da due anni senza una palestra, la dirigente ricava un luogo ricreativo (da un seminterrato)

I fondi stanziati dal 2018 dalla giunta Raggi poi dirottati altrove. L'appello della dirigente scolastica, delle insegnanti e delle famiglie con la petizione online.

L'istituto Einaudi di Primavalle è da due anni senza una palestra, la dirigente ricava un luogo ricreativo (da un seminterrato)
di Carmela De Rose
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Sabato 21 Ottobre 2023, 12:25

La chiusura della palestra definita pericolante dell’Istituto Einaudi di Primavalle in via Federico Borromeo è storia iniziata dal 2018, quando l’ex sindaca Raggi insieme alla sua giunta erano riusciti a stanziare dei fondi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dirottati poi altrove. Così circa 300 studenti sono rimasti senza un luogo fondamentale per la loro crescita motoria, personale e sociale. Per il momento la dirigente scolastica ha trovato una soluzione riparatoria per consentire agli studenti almeno delle attività ricreative. Insieme alle insegnanti sono riuscite ad allestire in un seminterrato uno spazio con tavoli da ping pong, biliardini. Questo luogo buio e freddo mattonellato è purtroppo non consono allo svolgimento di esercizi o pratiche delle discipline sportive.

Dopo quasi due anni di segnalazioni l’appello dell’ex sindaca Raggi: “Nonostante il progetto di riqualificazione sia stato più volte integrato come da successive prescrizioni del Genio Civile, lo stesso deve essere ancora validato e, nel frattempo, i fondi che sin dal 2018 avevamo stanziato per i lavori, sono stati dirottati altrove.

Tutti, anche chi non è di Roma, ha sentito parlare del quartiere Primavalle in negativo, purtroppo, per un atroce fatto di cronaca accaduto questa estate: la brutale uccisione di Michelle, una giovanissima ragazza originaria proprio di quel quartiere periferico e difficile. Ecco: i fondi vanno rapidamente stanziati di nuovo e i lavori di riqualificazione della palestra scolastica devono essere avviati il più velocemente possibile, non solo perché quello spazio serve ad oltre 300 studenti dell'Istituto nelle già poche due ore di educazione fisica settimanale, ma anche perché nel pomeriggio, quando finiscono le lezioni, quella palestra rappresenta un sano 'faro attrattivo' per tutti i ragazzi del quartiere. Una luce per non perdersi, un luogo di incontro per sconfiggere la solitudine e nutrire nuove speranze”. Una denuncia che si lega a quello delle famiglie e del corpo docente che sulla questione hanno lanciato una petizione online. 

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