Il rapporto Caritas: Roma è la città delle disuguaglianze, diminuisce il potere d'acquisto

Redditi più alti, ma meno di uno su due guadagna 15 mila euro

Il rapporto Caritas: Roma è la città delle disuguaglianze, diminuisce il potere d'acquisto
di Giampiero Valenza
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Lunedì 13 Novembre 2023, 16:22

Roma è "la città dei redditi così profondamente diseguali in cui si assiste a profonde differenze tra generazioni, generi, cittadinanza e area di residenza delle persone; dove i giovani restano i più penalizzati, nonostante i figli da crescere, insieme alle donne e agli stranieri, mentre sugli anziani, sugli uomini e sui cittadini italiani si concentrano gli stipendi e le pensioni più alte".È quanto emerge dal Rapporto Povertà 2023 di Caritas Roma, dal titolo «Le città parallele», diffuso oggi.

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Ci sono poi, "la città storica in cui vivono gli anziani e quella delle periferie per i giovani. La prima, il centro, che
sprigiona tanta potenza attrattiva con uno straordinario e costante afflusso turistico da tutto il mondo - aggiunge - Una preziosa risorsa per la crescita economica della città che, però, non sembra un'opportunità per le famiglie: sempre più si sta trasformando in una città vetrina a beneficio dei turisti e dell'indotto da loro generato. La seconda, quella delle periferie, in cui maggiormente vivono i giovani, che continua a crescere ma con problemi sempre maggiori, potendo disporre di minori beni e servizi; situazioni che ci interrogano quanto a capacità di rispondere alle attese di senso, di appartenenza e di giustizia che provengono da persone alla ricerca di un pieno riconoscimento del loro essere risorsa».

Redditi più alti, inflazione che cresce

«I dati, inoltre - spiega il Report -, ci dicono anche che quello del reddito è un aumento nominale e che, rispetto
all'anno precedente, il potere d'acquisto dei romani è diminuito dello 0,6%. Redditi medi più alti, dovuti in parte alla ripresa dell'economia e del turismo ma anche a trasferimenti che, per l'area metropolitana, nel 2022 hanno riguardato 76.472 nuclei familiari con il Reddito di Cittadinanza e 7.513 per la Pensione di Cittadinanza, coinvolgendo complessivamente 165 mila persone».  «In generale - si legge -, tra i residenti, il 42,2% dichiara
un reddito inferiore ai 15.000 euro, il 37,1% è nella fascia 15.000- 35.000 euro, il 18,3% dichiara più di 35.000 euro ma meno di 100.000, mentre solo il 2,4% percepisce più di 100.000 euro. In particolare, questo 2,4% dei contribuenti detiene il 17,6% del reddito dichiarato nella Capitale, pari a oltre 8 miliardi di euro».

Le richieste di aiuto

Nel 2022 si è registrato il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani: oltre 25.000 persone hanno fatto richiesta di aiuto; per 11.800 di esse sono stati avviati programmi organici di aiuto. La richiesta di sostegno alimentare continua a rappresentare il principale tipo di intervento e riguarda il 69,7% delle persone incontrate .Nelle tre mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima
volta. Due i dati sorprendenti: la presenza di 698 minori (il 7,6% del totale), si tratta soprattutto di minori stranieri non accompagnati e il crescente numero di stranieri, l'81% del totale: soprattutto i richiedenti asilo e i protetti
internazionali. Altro dato che emerge è la richiesta di aiuto per pagare le bollette dell'energia: in soli tre mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, è andato esaurito il fondo di 130.000 euro istituito dalla Diocesi di Roma e gestito dalla Caritas per aiutare le famiglie, costrette spesso a scegliere se pagare le bollette o provvedere ad altre spese pur indispensabili.

L'occupazione

La questione lavorativa e il mercato del lavoro continua ad essere, insieme all'abitare, la questione delle questioni. La Capitale presenta un tasso di occupazione del 70,6%, un dato di oltre 5 punti superiore alla media nazionale e a quella regionale. Si tratta però di un mercato con una forte prevalenza di lavori instabili, il 18,8% di lavoratori
atipici (17% del totale nazionale); in cui i lavoratori dipendenti con bassa paga è del 13,5% (10,4% in Italia).Per quanto riguarda la dimensione abitativa, si verificano diciotto provvedimenti di sfratto ogni giorno, 6.591 quelli
eseguiti nel corso del 2022 e triplicati rispetto all'anno precedente, il 90% per morosità incolpevole degli inquilini, un
terzo del totale eseguito con l'ausilio delle forze dell'ordine; ci sono poi 14 mila famiglie in graduatoria per
un alloggio popolare, con un'attesa media che tocca i dieci anni; mille persone che vivono nei residence per l'emergenza abitativa che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di euro l'anno; 45 mila sono le famiglie che vivono in occupazioni informali e organizzate; ultimi tra gli ultimi ci sono le persone 'senza tetto e senza fissa dimora', l'Istat (2023) ne ha censite 23.420 nell'Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale.
A questi - aggiunge il Report - vanno aggiunti i 29.270 nuclei familiari che al 30 settembre scorso, hanno chiesto al
Comune di Roma di ricevere un contributo, fino a un massimo 2.000 euro, per essere aiutati a pagare il canone di affitto, oltre il doppio rispetto a quelle del 2019 (12.999).

Le politiche di sostenibilità sociale

«Nonostante la città di Roma faccia registrare una crescita economica positiva, non ha fermato il trend di crescita della povertà nazionale. Dobbiamo mettere al centro delle politiche la sostenibilità sociale da affiancare
alle politiche di crescita e sviluppo perché si tratta di un'emergenza sociale e non possiamo chiamarla diversamente di fronte a questi numeri», ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri

«La difficoltà di uscire dall'esclusione sociale indica la necessità di lavorare senza sosta, di mettere al centro la dignità dei nostri cittadini su diversi ambiti», ha sottolineato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.  Alla domanda sul crescente numero di persone che hanno difficoltà ad accedere alle cure sanitarie risponde: «scontiamo da un lato risorse che non sono mai sufficienti e dall'altro lato anche una cattiva programmazione, comunque il prossimo anno ci saranno investimenti importanti sulla sanità e sulla salute
mentale, quest'anno è stato ovviamente un anno di transizione anche con dei tagli molto pesanti, il prossimo anno sulla salute mentale ci saranno interventi anche perché è inaccettabile questo prezzo che viene pagato, oltre alla malattia».

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