Emanuel Barrassi, morto a 42 anni schiacciato dalla sua auto in garage. Gli amici: «Una tragedia assurda»

Travolto dalla sua Bmw che si sarebbe sfrenata

Emanuel Barrassi, morto a 42 anni schiacciato dalla sua auto in garage. Gli amici: «Una tragedia assurda»
di Massimo Sbardella
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Venerdì 17 Novembre 2023, 23:33

È morto nel garage di casa, appena tornato dal lavoro, schiacciato dalla propria auto. Il tragico incidente, in cui ha perso la vita Emanuel Barrassi, di 42 anni, è accaduto in una villetta di Largo Santa Caterina a Carchitti (frazione di Palestrina). Il giovane si era trasferito qui dieci anni fa, dopo il matrimonio con Santina Petronzi, da cui tre anni fa aveva avuto una figlia. Uomo dalle mille passioni, come lo descrive chiunque lo conosca, Emanuel lavorava all’Enav, all’aeroporto di Ciampino, ma faceva mille altre cose: amava le chitarre, che suonava e si divertiva a realizzare o a sistemare, il modellismo, i lavori fai da te in casa, la meccanica delle auto. «Una volta – ricorda un amico - risolse da solo un problema alla sua Bmw che in officina non riuscivano ad individuare». È per questo che si fa una gran fatica ad accettare l’assurda dinamica dell’incidente che gli è costato la vita.

 

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La ricostruzione

Erano circa le 15 quando, tornato a casa dopo un turno di lavoro, Emanuel sarebbe entrato nel cancello e posizionato la Bmw serie 1 a marcia indietro, pronta per essere rimessa in garage.

Quando è sceso ed ha aperto la serranda, però, per cause tutte da accertare, la macchina si è sfrenata, ha imboccato la breve rampa e lo ha travolto. A quanto pare lo sportello dell’auto, lasciato aperto, avrebbe preso il montante della bascula che si è staccata, colpendolo parzialmente. Emanuel era solo in casa e non esistono testimoni che confermino la dinamica. L’unico dato certo di cui si dispone è la scena che si sono trovati davanti i soccorritori appena arrivati sul posto. A richiamare l’attenzione dei vicini, sono state le grida di aiuto della vittima, incastrato sotto la propria auto. Quando è arrivato il 118, Emanuel era ancora cosciente e, a quanto pare, avrebbe dato delle indicazioni agli operatori. Tempo di tirarlo fuori da sotto la vettura, però, che la situazione è precipitata. Una morte assurda, come viene definita da tutti coloro che lo conoscevano. Per il tipo che era, quasi maniaco per certe cose, mai si sarebbe sognato di parcheggiare la Bmw sfrenata in cima alla rampa del garage. Solo una perizia sull’auto potrà dire se ad ucciderlo sia stata la rottura del freno a mano o, davvero, un’insolita e improbabile disattenzione.

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Carchitti, nuovo lutto

Fatto sta che Carchitti è tornato a vivere ore di dolore ed incredulità, a poco più di un mese dalla morte dello chef Maurizio Ponzo e della moglie Alessandra Corradi che, la sera del 10 ottobre scorso, persero la vita in un incidente stradale dopo essere stati a cena a casa del papà di Maurizio, che vive a poche decine di metri dall’abitazione di Emanuel Barrassi. Ieri pomeriggio, nella chiesa di San Francesco Saverio a Carchitti, si sono svolti i funerali di Emanuel, tra le lacrime e il dolore di tutti i presenti e il desiderio di amici e colleghi di essere vicini a Santina e alla piccola Giulia. «Te ne sei andato cosi, - ricorda Luca, amico e collega con cui aveva trascorso l’ultimo turno di lavoro – poco dopo aver smontato. Un’ultima risata, poi il fato ti ha portato via con un incidente. È proprio vero che la vita è un soffio». «Ci siamo conosciuti giovanissimi – ricorda Alessio, un altro collega - quando iniziammo l’esperienza in Enav. Dopo Forlì, ci siamo allontanati per ritrovarci nel 2015 a Ciampino. Quante chiacchierate, confidenze, discussioni e risate: più che colleghi, due amici. I tuoi consigli, le tue dritte sulla tecnologia, sui motori e sulla scelta del telefono. Eri sempre pronto a dare una mano, a metterti a disposizione del gruppo: educato, gentile e soprattutto donatore di sorrisi con le tue imitazioni. Mi è mancato il fiato quando ho avuto la tragica notizia». Un sentimento di vuoto e di dolore, misti a sconcerto, che accomuna tutti.
 

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