Anagrafe Roma, computer ko: «Mesi per un certificato». Malfunzionamenti dal 22 gennaio, il 25 marzo black out durato 4 giorni

L’assessore al Personale Catarci spiega: «Guai al database, ma lunedì si riparte»

Anagrafe Roma, computer ko: «Mesi per un certificato». Malfunzionamenti dal 22 gennaio, il 25 marzo black out durato 4 giorni
di G.Car.
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 07:05

La situazione va avanti a fasi alterne dal 22 gennaio ma da fine marzo è diventata di fatto insostenibile. I servizi telematici dell’anagrafe di Roma sono da tempo andati in tilt: il 25 marzo scorso, in particolare, si sono verificati problemi di funzionamento per tutti i sistemi digitali di Roma Capitale. Dopo un blocco completo di quattro giorni, si è ripartiti a rilento e solo in parte, con gli impiegati capitolini che in molti casi hanno dovuto rispolverare carta e penna per garantire un minimo di servizio ai cittadini. Le maggiori difficoltà riguardano i cambi di residenza, bloccati da settimane, ma funzionano a singhiozzo anche le concessioni dei certificati di nascita e morte. 

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Una situazione di fronte alla quale alcune sigle del personale dei servizi di anagrafe e stato civile (come Usb e Sgb) hanno proclamato lo stato di agitazione, chiedendo l’intervento del Prefetto.

Mentre per lunedì 15 aprile è stata convocata la Commissione Statuto e innovazione tecnologica di Roma Capitale, con un ordine del giorno ben preciso: «Criticità operative della piattaforma informatica in uso a Roma Capitale, con particolare riferimento ai servizi anagrafici e di stato civile». 


LA STORIA
Se per i sindacati interpellati le difficoltà sono cominciate con il passaggio dal vecchio gestionale (Aggior) al nuovo (Sipo), la versione del Campidoglio è diversa: dopo varie indagini (all’inizio si era pensato che il problema derivasse da aggiornamenti di cybersecurity) i tecnici capitolini hanno “incolpato” il database del Comune. In sostanza, non risponde più bene alle ricerche dei dipendenti. Sempre più difficile, ad esempio, accedere ai vecchi atti online, rendendo complicato scaricare gli attestati di morte o di nascita. Interpellato dal Messaggero, l’assessore al Personale del Campidoglio Andrea Catarci risponde però che a partire da venerdì i servizi saranno bloccati per qualche ora ma «il prossimo fine settimana si procederà a una migrazione su altro database». In sostanza, «da lunedì ci è stata comunicata la completa ripartenza».


Per gli impiegati comunali, queste difficoltà si sommano a quelle già riscontrate nei rilasci delle carte d’identità elettroniche, nonostante il Campidoglio abbia attrezzato in questi mesi degli open day straordinari durante i fine settimana. 

LA DENUNCIA
Questi ritardi hanno ovviamente acceso il fronte delle opposizioni. Il consigliere ed ex assessore al Personale della giunta Raggi, Antonio De Santis, parla di «pesanti criticità» che «rendono un vero inferno la quotidianità degli ufficiali di anagrafe e stato civile». Le carenze sui cambi di residenza rischiano di avere effetti sulle prossime elezioni europee, dato che «tecnicamente la revisione delle liste elettorali che consegue anche ai cambi di residenza andrebbe fatta entro il prossimo 20 aprile. Al momento invece tutto appare bloccato», conclude De Santis.


Nella Capitale «ad oggi per l’anagrafe non si può nascere, o sposarsi, e nemmeno morire», scrivono invece in una nota i consiglieri leghisti Fabrizio Santori (Roma) e Giovanni Picone (Municipio XII), parlando di «circa 6.800 atti in attesa di scannerizzazione da inserire nel sistema informativo». Mentre il consigliere del Municipio XI Marco Palma (FdI) racconta: «Da mesi spesso esco dal mio ufficio e vado a dirimere litigi tra il pubblico e il personale dei servizi, peraltro in un contesto in cui mancano le forze dell’ordine». 
 

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