Alessandro Massimi, sottufficiale morto in un incidente frontale sull'Ardeatina. Scontro tra auto al Divino Amore

L'amico del cuore ricorda il militare: «Lo chiamavamo "treno" per la grinta che metteva nella vita»

Alessandro Massimi, sottufficiale morto in un incidente frontale sull'Ardeatina. Scontro tra auto al Divino Amore
di Karen Leonardi e Giampiero Valenza
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Lunedì 24 Aprile 2023, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 10:19

Quanto a guida aveva esperienza da vendere. Ma un terribile incidente stradale su via Ardeatina, nella serata di sabato, gli ha fatto perdere la vita. Il caporale dell’esercito Alessandro Massimi, 45 anni, è morto a causa di un sinistro avvenuto all’altezza di via don Umberto Terenzi, al Divino Amore. Erano le 20 quando, per cause in corso di accertamento da parte delle forze dell’ordine, l’uomo (che lavorava alla cittadella militare della Cecchignola) è rimasto vittima di un incidente frontale tra due auto, la Fiat Panda che stava guidando e una jeep Renegade (guidata da un 49enne di Anzio, ferito e ricoverato in ospedale). Massimi era originario di Paliano (Frosinone), era di casa tra Gavignano e Colleferro, e tutti i giorni faceva avanti e indietro tra la provincia e la città per andare a lavorare. Il tam tam della morte del militare ha fatto subito il giro dei gruppetti del calcetto. E gli amici sono rimasti sconvolti per l’accaduto. «È stato come un fulmine a ciel sereno - racconta Diego Stella, un amico - Con lui facevamo il campionato di calciotto a Gavignano». «Era un amicone, una persona dal cuore davvero genuino. Dava davvero tutto, era pronto ad aiutare sempre - continua con il suo racconto - Era un grande appassionato di sport e un grandissimo tifoso della Roma». Sui social, nel salutarlo, scrive: «Ti abbiamo sempre chiamato “Treno”, per la tua grinta che mettevi ogni volta sia in campo che nella vita». E parlando della sua passione per il calcio, dice: «Mi piace pensarti che corri nei cieli con lo stesso sorriso e con il pallone». 

AI CASTELLI

Sangue sulle strade anche ai Castelli Romani. Vittima, in questo caso, un ciclista. L’andatura elevata in un tratto in discesa, la perdita di controllo della due ruote e una caduta fatale. Daniele Rigitano, ciclista 42enne residente a Ladispoli è finito fuori strada mentre era in sella alla sua bicicletta e percorreva via dei Laghi. È morto per le gravi ferite riportate dopo essersi schiantato a terra. Un tratto, quello dopo l’ex clinica San Raffaele, caratterizzato da numerose curve e da una discesa verso la cittadina con buche e asfalto sconnesso. Rigitano è stato trasportato con l’elicottero in codice rosso all’ospedale San Camillo, dove però ha avuto un progressivo peggioramento ed è morto ieri mattina.

Le sue condizioni erano apparse subito molto critiche, tanto che si era reso necessario l’intervento dell’eliambulanza. Il mezzo di soccorso è atterrato nel terreno di un’abitazione e i sanitari hanno fatto di tutto per salvarlo.

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Poi l’arrivo in fin di vita nella struttura ospedaliera: nonostante i tentativi dei medici, le ferite riportate sono state fatali per il 42enne. In base ai rilievi svolti dai carabinieri della compagnia di Velletri, l’uomo ha certamente perso il controllo del mezzo senza che veicoli o moto fossero coinvolti. Non si esclude né un improvviso malore, né una distrazione. Al momento, comunque, la circostanza più accreditata sembra trovare in una buca la causa che ha fatto sbandare e perdere l’equilibrio al ciclista. «Mi trovavo nei pressi dell’incidente - la testimonianza di una residente, Rita Massimi, che a bordo della sua auto era in transito a quell’ora su via dei Laghi - ho visto il ciclista, poche decine di metri dopo il San Raffaele, che doveva essere appena uscito fuori strada. Andava piuttosto forte, ha fatto tutto da solo e le condizioni erano serie».

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