Vigili, nuove ombre sul maxi-concorso: «Anomalie nei voti»

Vigili, nuove ombre sul maxi-concorso: «Anomalie nei voti»
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 5 Gennaio 2017, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 17:05

Nei faldoni con i 2.671 compiti dei candidati a vigile urbano di Roma Capitale rischia di esserci un bug in grado di far saltare, per la terza volta, il concorsone indetto sei anni fa dal Campidoglio per reclutare i nuovi agenti della Polizia locale. Nelle carte con cui il Dipartimento Risorse Umane - guidato fino a un mese fa da Raffaele Marra - ha sbloccato una procedura impantanata da tre anni, emerge un'anomalia su cui per il momento il Comune sceglie di chiudere un occhio ma che in futuro potrebbe mettere a repentaglio l'intera (e già travagliatissima) selezione. Spulciando uno per uno gli elaborati dei concorsisti è venuto fuori infatti che i voti riportati sui compiti, in ben 42 casi, erano diversi da quelli riportati nel verbale ufficiale redatto dalla stessa Commissione esaminatrice. Una difformità che potrebbe svelare il tentativo di manipolare i risultati della prova.
Gli uffici del Comune, nella determina varata lo scorso 23 dicembre che ha ammesso 2.263 candidati all'esame orale, non si sono sbilanciati, parlando genericamente di una «discrasia», da attribuire «presumibilmente a meri errori materiali». Ecco perché, secondo il dipartimento Personale, questa criticità «deve essere superata avvalorando il giudizio espresso dalla Commissione esaminatrice originaria nei verbali riferiti alla relativa valutazione». E pazienza se gli elaborati, compilati dalla stessa Commissione, riportano numeri diversi.

IL BANDO
Ma per inquadrare nel giusto modo la vicenda del Concorsone dei vigili romani bisogna riavvolgere il nastro fino al 2010, quando il Campidoglio pubblica un bando per arruolare nei ranghi della Municipale 300 nuovi agenti. Nel luglio del 2012 viene nominata la Commissione esaminatrice della procedura. A presiederla è Angelo Giuliani, all'epoca comandante della Polizia locale, poi impelagato in una serie di vicende giudiziarie che lo hanno portato al rinvio a giudizio con l'accusa di corruzione nell'aprile scorso.
La prova scritta si svolge il 21 dicembre 2012 alla Nuova Fiera di Roma. I partecipanti sono 2.671. Si aspettano la correzione in tempi brevi, sperano di essere assunti entro il 2013. Non sanno di essere solo all'inizio di un viaggio sulle montagne russe della burocrazia.
Le sorprese (amare) per gli aspiranti vigili incominciano il 10 maggio 2013, quando vengono sospesi i lavori della Commissione esaminatrice. Che però aveva appena finito di correggere i compiti. Il motivo dello stop è noto: viene fuori un'inchiesta della procura su alcune irregolarità della selezione. L'ex sindaco Alemanno è costretto a revocare la commissione. A novembre dello stesso anno per i concorsisti arriva la seconda doccia fredda: secondo l'ex sindaco Ignazio Marino le buste delle prove, in controluce, diventavano trasparenti. «Si potevano leggere i nomi dei candidati», dice in conferenza stampa. Per questo la sua amministrazione blocca tutto e, nel maggio del 2014, decide di procedere con il «reimbustamento» di tutti gli elaborati, con l'obiettivo di «garantire il buon andamento del procedimento concorsuale e di dirimere eventuali contenziosi in materia».

LA «DISCRASIA»
Nel frattempo viene nominata una seconda commissione, che finisce il suo lavoro nel giugno del 2015. Ne escono fuori risultati ribaltati: il primo organismo aveva promosso 2.263 partecipanti, bocciandone 408; la seconda valutazione invece proponeva cifre invertite: 2.263 bocciati, 408 promossi. Come sempre accade in questi casi, fioccano i ricorsi. Il Tar con 12 diverse pronunce annulla il giudizio della seconda commissione. Anche per questo a settembre il Campidoglio torna sui suoi passi, dichiarando non valida l'ultima correzione e tornando ai voti della prima. È in base a questi risultati che è stato pubblicato, poco prima di Natale, l'elenco dei 2.263 candidati ammessi alla prova orale. Con una postilla inserita a pagina 3 di un provvedimento di 95 cartelle: per 42 elaborati i conti non tornano. I voti scritti a penna sui compiti non coincidono con quelli del verbale. Il Comune per il momento non si sbilancia. E parla di un «presumibile errore materiale». Ma è una falla che potrebbe allargarsi, fino a generare nuovi ricorsi. E a bloccare tutto, di nuovo.