Via Prati dei Papa, la strada dove il divieto di fermata vale solo quando è doppio

Via Prati dei Papa, la strada dove il divieto di fermata vale solo quando è doppio
di Pietro Piovani
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Venerdì 14 Febbraio 2014, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 10:05
Il cartello inequivocabile: divieto di fermata, zona rimozione. Serve a lasciare sgombro dalle auto il tratto pi stretto di via Prati dei Papa, tra viale Marconi e via Oderisi da Gubbio. Ma come spesso accade nella capitale, il cartello ha un valore più che altro formale, visto che le automobili lo ignorano e il parcheggio su entrambi i lati della strada è pratica abituale, tutti i giorni dell'anno. Tutti i giorni tranne uno, il 14 febbraio, quando nella strada si tiene una cerimonia per ricordare l'uccisione dei due agenti di polizia Rolando Lanari e Giuseppe Scravaglieri assassinati ventisette anni fa dalle Brigate Rosse. In questa ricorrenza il divieto di fermata si applica davvero, e per farlo capire agli automobilisti la segnaletica si raddoppia: al solito, inutile cartello rosso e blu si aggiunge un nastro giallo con la scritta: “Divieto di sosta con rimozione”.



Il fatto che una volta ogni dodici mesi si riesca a far rispettare il codice rende ancora più acuta l'irritazione dei residenti, che da tempo si lamentano del disordine in cui versa la loro strada per 364 giorni l'anno. “Con le macchine parcheggiate – protesta la signora Antonietta - via Prati dei Papa si trasforma in una strada a senso unico alternato. Il traffico si intasa e va ad aggravare la situazione già drammatica di via Borghesano Lucchese, via Oderisi da Gubbio, viale Marconi. Chi sta in automobile è preso in ostaggio e si accanisce sul clacson, mentre noi che stiamo in casa dobbiamo vivere con i tappi nelle orecchie. La polizia municipale ci risponde mostrandoci l'alto numero di contravvenzioni elevate, ma è evidente che le multe non bastano. Ci vorrebbe invece – continua Antonietta - qualche archetto parapedonale”.



In attesa degli archetti, resta in vigore il sistema della doppia segnaletica. Con il nastro giallo che, nel linguaggio convenzionale compreso solo da chi abita a Roma, comunica in modo inequivocabile il messaggio: attenzione, oggi il cartello di divieto vale davvero.



pietro.piovani@ilmessaggero.it
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