Roma, il business della ghisa: tombini a ruba in tutta la città

Roma, il business della ghisa: tombini a ruba in tutta la città
di Elena Panarella
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Mercoledì 18 Maggio 2016, 08:27

Buche e furti. Protagonisti i tombini. Vittime i cittadini. L'ultima moda è la razzia delle grate di ghisa da utilizzare per il barbecue, ma soprattutto per rivenderle al mercato nero. La consuetudine, invece, è la mini-voragine ogni dieci metri circa. Un percorso da rally automobilistico il tracciato stradale che interessa un lungo tratto del viadotto Gronchi, a Colle Salario. Una cinquantina di buche recintate di arancione al posto dei tombini.

FURTI SU COMMISSIONE
«Ogni giorno rappresentano un pericolo per automobilisti e motociclisti - tuonano i residenti - quella strada è da tempo che sta così ed è inaccettabile». Stessa fotografia in altri quartieri: Casal Boccone, Cinquina, Collatina, Marcigliana, Bufalotta. Ma anche Magliana, Case Rosse e Muratella. Insomma si tratta di un fenomeno che tocca decine e decine di strade della Capitale. Pare che la ghisa, infatti, di cui i tombini a grata per la raccolta delle acque piovane sono costituiti abbia un'ottima resistenza al calore «e il guadagno è assicurato». Calcolando che ogni tombino da sostituire costa in media 200-250 euro (pezzo più manodopera), il danno per le casse dell'Amministrazione è davvero alto. Di certo una spesa imprevista, un singolare effetto collaterale prodotto della crisi economica italiana causato dall'impennata del prezzo della ghisa. Negli ultimi cinque anni il valore di questa lega è raddoppiato passando da 250 a 500 euro la tonnellata, un aumento che, proprio come accaduto per il rame, ha innescato il boom dei furti.

I PERICOLI
Le sospensioni delle auto e i cerchioni di motorini e biciclette vengono così immolati sull'asfalto in attesa che l'amministrazione trovi i soldi per ripristinare il manto stradale, livellare i dissesti e «riattappare i buchi», ironizza qualche automobilista. «Buche, tombini - si sfoga Marco Albarello, residente in via Vigne Nuove - oltre al danno, il rischio di caderci dentro è forte».
 
PIÙ SICUREZZA
«È assurdo che da oltre tre anni una situazione di pericolo così evidente come quella del viadotto Gronchi non sia stata sanata - dice Cristiano Bonelli, candidato alla presidenza del III Municipio per la lista Marchini - Questo è il risultato di una tolleranza che ha permesso una crescita continua di insediamenti, accampamenti abusivi in tutta l'area del municipio. Per non parlare dell'aumento di furti: scuole e appartamenti sono presi di mira. Serve una politica della sicurezza sicuramente più coraggiosa per ripristinare la legalità». Le forze dell'ordine indagano per rintracciare i responsabili dei furti ormai seriali di tombini e rame. Le zone prese di mira, nei vari quartieri, sono solitamente quelle con strade ad alto scorrimento con divieto di parcheggio. In questo modo è più semplice e sicuro per i ladri fermarsi e togliere i pesanti coperchi (40-50 chili l'uno) per caricarli su auto e furgoni.

PIU' RICERCATI
I chiusini finiscono poi in depositi di ferro clandestini dove, come avviene per il rame rubato, vengono pagati anche 15 euro al chilo. Negli anni scorsi le indagini hanno portato alla scoperta di cumuli di chiusini rubati (anche 70-80 per volta), fra il 2012 e il 2013 sono stati più di mille quelli spariti. Centinaia nel 2015. Ma il numero è destinato a crescere.