Roma, la rinascita dello Stadio Flaminio: «Portiamo lì la casa del rugby»

Roma, la rinascita dello Stadio Flaminio: «Portiamo lì la casa del rugby»
di Simone Canettieri
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Mercoledì 4 Luglio 2018, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 08:15

C'è un progetto per il recupero del Flaminio. Anzi, un master plan della Fir, la Federazione italiana rugby, in linea con il piano regolatore. Si tratta di sistemare le tribune, il campo e i locali sottostanti la struttura del Nervi. Nei piani della Fir il nuovo Flaminio diventerà la casa della palla ovale. Per gli allenamenti delle nazionali, con un museo dedicato al rugby e con spazi aperti anche alle altre discipline. Il Comune valuta con «interesse» questo progetto. Ma al momento a Daniele Frongia, titolare dello Sport nella giunta Raggi, non è arrivato ancora alcun dossier. Il consigliere M5S Angelo Diario dice: «Intanto, dobbiamo aspettare l'esito degli studi sul recupero dell'impianto che abbiamo commissionato alla Sapienza». Da una prima stima, serviranno 30 milioni di euro per togliere dal degrado lo stadio. E almeno 2 all'anno per gestirlo. Diario, che è anche presidente della commissione Sport di Roma Capitale, continua nel ragionamento: «Valutiamo in maniera positiva questa proposta e contiamo di far partire il bando prima dell'anno».

I COMPETITOR
Quella della Fir non è l'unica idea sul tavolo, però. Raccontano sempre dal Comune che finora si sono fatti avanti dalla Polisportiva Lazio e ma anche l'entourage di Enrico Preziosi ha effettuato un sopralluogo. Per quanto riguarda i biancocelesti non si tratterebbe di un progetto legato al calcio, ma a tutte le altre discipline curate dalla polisportiva.

LO STATO
Si tratta di un gioiello dell'architettura abbandonato. Un luogo simbolo della Capitale e dello sport da anni ormai alla mercé dell'incuria ma anche di senzatetto che vi vivono dentro. Anche la cronaca nera è passata ultimamente da queste gradinate con il ritrovamento di un cadavere, lo scorso febbraio, all'interno dell'impianto-favela. Quattro mesi fa Frongia commentò: «Lo stadio Flaminio ci sta a cuore abbiamo ereditato una situazione gravosa e stiamo cercando in tutti i modi di risolverla. Abbiamo avviato uno studio della struttura dell'opera di Nervi con la Fondazione Getty di New York in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, con 150 mila Euro di fondi a disposizione». Il lavoro dunque per toglierlo dalle mani del degrado va avanti. E forse l'interesse della Fir e del Coni potrebbe accelerare il processo di recupero. «Siamo in stretto contatto con l'amministrazione della città e vediamo cosa succede», ha spiegato Giovanni Malagò, numero uno del Coni. Dal Comune però c'è chi gli ricorda, ed è sempre Diario a parlare, che il Comitato olimpico deve ancora all'amministrazione «6 milioni di euro: una somma accertata anche dai tribunali e che riguarda la passata gestione».

I TEMPI
Dalla giunta Raggi aspettano il master-plan della Federazione di rugby e al momento si limitano a non commentare ufficialmente la proposta, lasciando intendere appunto che non è l'unica al momento sulla piazza. Di sicuro, ragionano dalla maggioranza pentastellata, il tempo scorre anche per la giunta: «Sono già passati due anni di governo, ne rimangono tre e tra poco dovremo dare un'accelerata su questo dossier». In mezzo appunti ci sono anche la Polisportiva Lazio e il Genoa calcio di Preziosi. E nel frattempo, il capolavoro di Nervi rimane in balia di se stesso e di chi da un po' di tempo ha iniziato a frequentarlo in maniera assidua. Non proprio sportivi né famiglie.
 

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