Spese pazze, De Romanis prosciolto: consigliere di FI non usò fondi Regione in modo illecito

Spese pazze, De Romanis prosciolto: consigliere di FI non usò fondi Regione in modo illecito
di Adelaide Pierucci
3 Minuti di Lettura
Sabato 3 Ottobre 2015, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 14:05

Non tutti nel gruppo di Forza Italia alla Regione utilizzavano i soldi pubblici per spese personali. Si ridimensiona con un proscioglimento eccellente l'inchiesta aperta sui soldi pubblici spesi dai consiglieri ai tempi di Renata Polverini. Ieri il giudice per le indagini preliminari Elisabetta Pierazzi ha prosciolto in pieno l'indagato che era diventato il simbolo dello scandalo «Spese Pazze» alla Pisana, l'ex consigliere regionale Carlo De Romanis, reso famoso per la festa in stile impero con gli invitati che indossavano teste di maiale. Sono stati rinviati a giudizio, per peculato, invece, i suoi ex compagni d'aula e di partito, i consiglieri regionali Lidia Nobili, Stefano Galetto, e Romolo Del Balzo, tutti accusati dal pm Alberto Pioletti di aver emesso, tra il 2010 e il 2012, fatture false e gonfiato rimborsi per oltre 250.000 euro. Per loro il processo si aprirà a gennaio.

Avrebbero distratto rispettivamente 139.208 Nobili, 85.000 Galetto, 39.720 Del Balzo. Non dovrà sedere sul banco degli imputati neanche Emanuele Occhipinti, assistito dall'avvocato Giacomo Satta), rappresentante legale dell'associazione «Giovani del Ppe». Il pm gli contestava di essersi appropriato, insieme al consigliere a De Romanis, di una fetta di fondi, circa trentamila euro. Un'accusa crollata ancor prima della fase dibattimentale. Il fascicolo era stato aperto in seguito alle denunce dell'ex capogruppo del Pdl alla Pisana, Franco Fiorito, condannato per fatti analoghi in primo grado a 3 anni e quattro mesi.

«UN LINCIAGGIO»

Per De Romanis è la «fine di un incubo», come dice senza mezzi termini. «Dopo mesi di linciaggio mediatico», ha spiegato il difensore, l'avvocato Nicola Madia, «alimentato da accuse assolutamente inesistenti su feste faraoniche organizzate con i soldi dei contribuenti, oggi il giudice ha sancito che nemmeno un euro di danaro pubblico è stato mai speso in modo improprio o per fini illeciti.

Il proscioglimento sta a dimostrare tutto questo».

Anche il senatore di Forza Italia Francesco Giro ieri è intervenuto a favore di De Romanis, che era stato suo assistente: «Lo hanno dipinto come l'uomo della festa dei maiali quando tutti sapevano che era stata organizzata per rievocare il suo ritorno a Roma dopo una lunga e brillante esperienza professionale a Bruxelles. Una parodistica rappresentazione del ritorno di Ulisse e da qui le maschere come nella migliore tradizione del teatro grottesco. Una festa vecchia di due anni rispetto alle vicende contestate a Fiorito».

«Dopo tanto fango anche De Romanis prosciolto dalle accuse di Franco Fiorito», ha scritto in un tweet l'ex consigliere regionale Giancarlo Miele: «Un provvedimento che arriva dopo l'archiviazione disposta nei miei confronti e dei colleghi Battistoni, Bernaudo, Colosimo e Irmici». All'inizio l'inchiesta aveva fatto contare tredici indagati. Ieri sono stati spediti a giudizio in sei. Oltre ai tre ex consiglieri Nobili, Galetto, Del Balzo, saranno processati anche tre imprenditori, Paolo Campanelli, Mauro Borrelli e Renato Salvato, che avrebbero avallato e agevolato il dirottamento dei fondi pubblici.