Roma, quando nel 1987 scoppiò lo scandalo della setta che mummificava i cadaveri

Roma, quando nel 1987 scoppiò lo scandalo della setta che mummificava i cadaveri
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Giovedì 1 Marzo 2018, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 18:08
Trent'anni fa una storia simile a quella scoperta a Mykolaiv, in Ucraina, sconvolse Roma. Un semplice controllo in una casa portò alla luce l'esistenza di una setta di fanatici religiosi che venerava per anni in casa i cadaveri dei parenti non seppelliti. Era il 10 giugno del 1987 quando in una casa ad Acilia, alla periferia di Roma, i carabinieri scoprirono, distesi e ordinati sul letto matrimoniale, i corpi di moglie e marito, Augusta Piergirolami e Nello Maggi, morti per cause naturali lei dieci anni prima e lui da poco più di un anno. Tutto intorno, nella stanza, i simboli evidenti delle turbe psichiche di due donne, Lola Fagiolo e Lina Maggi, 66 e 65 anni, questìultima cognata e sorella dei cadaveri, entrambe adepte di una piccola setta ormai quasi estinta. Le due donne, fermate e sottoposte a cure psichiatriche, vegliavano i coniugi defunti, secondo il loro credo e la stessa volonta dei due coniugi morti, nell'attesa della loro resurrezione. 

La pagina di Cronaca del Messaggero dell'11 giugno 1985

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