Rifiuti a Roma, telecamere anti-furbetti: si parte da cinquanta cassonetti

(Foto di Nicola Dalla Mura/Ag.Toiati)
di Simone Canettieri
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Settembre 2017, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 08:37

dal nostro inviato
RIMINI - I soldi già ci sono: 500mila euro, accantonati nell'ultimo assestamento di bilancio. Le prime telecamere davanti ai cassonetti della raccolta differenziata spunteranno nei 15 municipi di Roma in due o tre zone calde. A rilanciare il progetto è Gianni Lemmetti, l'assessore al Bilancio che in questa due giorni si è diviso tra il gazebo di Roma e quello di Livorno. Ieri mattina anche Virginia Raggi ha ragionato con lui sull'esigenza di accelerare questo progetto.

«Da un lato controlliamo il conferimento dei rifiuti racconta il responsabile dei conti capitolini, che non rinuncia alle mitiche magliette che lo hanno reso famoso: domenica è il giorno dei Metallica sopra a un paio di calzoncini - e dall'altro abbiamo una sorveglianza in città per arrivare a identificare i responsabili del degrado». Sarà un modo dunque per incastrare chi getta i rifiuti ingombranti per strada e per spingere sulla raccolta differenziata.

IL FLOP
Nonostante nell'ultimo anno solare si sia ridotto il totale dei rifiuti raccolti - nel 2016 complessivamente 1.664.115,5 tonnellate, con un calo del 3,2 per cento rispetto all'anno precedente - nei cassonetti dedicati è finito appena il 41,3 per cento dell'immondizia prodotta dai romani, con un dato consuntivo appena un po' più alto (42,88 per cento) e un incremento rispetto al 2015 di appena lo 0,1 per cento. Una situazione molto inferiore all'obiettivo che si pone la giunta Raggi. In poche parole le telecamere e le relative multe per i trasgressori nei piani del Comune dovranno aiutare a incrementare le percentuali e a far scattare un circolo virtuoso. Con un obiettivo finale.

LA TARI
Ancora Lemmetti: «Con una gestione diversa dei materiali si riuscirà ad abbassare la tariffa dei rifiuti». In Comune calcolano che trattare il differenziato costa ad Ama il 30 per cento in meno. Intanto oltre all'educazione civica si punta sulle telecamere. I sessantamila cassonetti presenti a Roma rendono al momento impossibile una rete di videosorveglianza diffusa. «Con i primi 500 mila euro continua Lemmetti - daremo un messaggio, poi dai prossimi bilanci prevederemo maggiori finanziamenti, in maniera graduale, pensare di piazzare adesso le telecamere ovunque è irrealizzabile». Un'altra iniezione per rendere più efficiente la raccolta arriverà con la riforma dei contratti di servizio delle società partecipate. Una mossa già avviata con i primi atti da Andrea Mazzillo, predecessore di Lemmetti, anche lui alla kermesse di Rimini. «Vuol dire continua Lemmetti - che hai diritto alle risorse dell'ente pubblico in relazione a come svolgi il servizio, ad esempio la pulizia della strada».

I CONTRATTI
Per Ama e Atac, le principali società capitoline, arriverà un comitato di controllo esterno per giudicare se la città è pulita e se la mobilità funziona. Il servizio, appunto. Farà parte di questo comitato esterno anche l'agenzia della qualità dei servizi.

Inoltre è prevista la decurtazione della parte variabile dello stipendio dei manager. Ovvero: se non si raggiungeranno i risultati stabiliti sul contratto i vertici delle società perderanno i bonus dallo stipendio. Cambierà infine anche il rapporto economico tra Comune e aziende: non ci sarà più l'anticipo annuale del 95% dei finanziamenti, ma i soldi arriveranno nelle casse delle società a consuntivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA