Roma, stop alla giungla dei pittori: «A piazza Navona solo in 25»

Roma, stop alla giungla dei pittori: «A piazza Navona solo in 25»
di Elena Panarella
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Mercoledì 13 Agosto 2014, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 09:08

Quella per la tutela di piazza Navona rischia di essere una contesa da far impallidire la naumachia (l’arte del combattimento navale), secondo una leggenda metropolitana, veniva svolta dai romani nell’antico stadio di Domiziano. Al posto degli atleti, oggi a sfidarsi nella piazza-gioiello a colpi di carte bollate, delibere, avvocati e proteste ci sono: ristoratori contro Campidoglio, commercianti e residenti contro pittori e abusivi.


Insomma tutti contro tutti in attesa che l’area venga tutelata non solo con il Piano di massima occupabilità (già chiarito e risolto nei giorni scorsi dopo un vero e proprio braccio di ferro tra Comune e proprietari dei locali), ma anche con un bando che regolarizzi la figura dei pittori di strada.

Tutto ciò mentre il tavolo tecnico tra ministero dei Beni culturali e Comune ha finalmente fissato il limite: saranno consentite al massimo 25 postazioni.

I NUMERI

Fino a maggio però la media sfiorava cento postazioni presenti giornalmente in quell’area, anche se solo cinque risultavano e risultano in regola. Uno degli artisti spiega la sua storia: «In Comune la faccenda è nota. Dopo l’ultima delibera fu organizzata una prova farsa tanti anni fa in municipio, ma non si è mai riuscito a fare una selezione. In sostanza, abbiamo partecipato ad una sorta di concorso, che si sarebbe dovuto concludere con la concessione del permesso ad esercitare la nostra attività. Ma ora è tutto bloccato». Oggi in piazza se ne contano solo sei, e tutti gli altri dove sono finiti? Nelle stradine limitrofe, attorno a Castel Sant’Angelo e dove c’è più movimento. Ieri (poco dopo le 16) a piazza Trinità dei Monti se ne contavano 15 (più due camion bar) distribuiti su un vero e proprio fazzoletto di strada. I controlli dei vigili, le sanzioni a inizio maggio hanno provocato proteste, piccole rivolte contro le forze dell’ordine. Il Comune vorrebbe proporre un bando per regolamentare la situazione.

Ma la matassa è ancora da sbrogliare: a elaborare un piano potrebbe pensarci la commissione Commercio, presieduta da Orlando Corsetti (Pd), di concerto con il Municipio. Il programma per regolarizzare i veri pittori prevede una ricognizione degli artisti, caricaturisti e ritrattisti iscritti all’Albo istituito da un bando del Municipio nel 2002, e che hanno pagato un’indennità per il periodo di effettiva occupazione di suolo pubblico. Per poi redigere una delibera, che, se approvata dall’Assemblea Capitolina, fisserà le linee guida di un nuovo avviso pubblico che verrà poi indetto sempre dal Municipio.

«Da maggio abbiamo fatto diversi incontri con i pittori, abbiamo verificato i loro pagamenti - spiega Iacopo Emiliani, assessore al commercio e vice presidente del I Municipio - ma per alcuni pareri negativi espressi dall’avvocatura comunale noi non possiamo fare nulla di più. Li abbiamo riconvocati e gli abbiamo spiegato la situazione. Non solo, abbiamo scritto alle autorità competenti per tentare di avviare un tavolo con tutti i soggetti coinvolti. L’assessore alla Cultura Marinelli ci ha risposto che la competenza è di Caudo, l’assessore all’Urbanistica. Ma la situazione è sempre ferma. Eppure non è così complicato: basta un regolamento.

I passaggi da fare: riaprire il bando scaduto per questa attività e rifare l’albo dei pittori». E aggiunge: «Vogliamo rifarci al modello francese per gli artisti di strada. Postazioni numerate, con turnazioni precise. Bisogna inoltre fare un censimento anche delle altre aree per vedere se è possibile mantenere ancora l’idoneità o trovare nuovi spazi. Ma non dipende da noi». «Dai nostri calcoli, su piazza Navona dovrebbero operare solo una ventina di persone - conclude Emiliani - Mentre l’ultimo bando, quello del 2002 prevedeva 52 postazioni. Questa è una materia che perdendoci un po’ di tempo come per i Piani di massima occupabilità si può risolvere nel migliore dei modi».

LA VICENDA

L’ultimo bando per i pittori, i caricaturisti e i ritrattisti di piazza Navona risale infatti al 2002 e nel 2005, anno in cui è scaduto, non è seguito un ulteriore avviso pubblico. Tuttavia, sempre nel 2005 una determinazione dirigenziale stabiliva che gli artisti di piazza Navona vincitori del precedente bando potevano continuare a esercitare sulla base di due requisiti: l’iscrizione all’Albo del I Municipio e il pagamento di una indennità per l’occupazione di suolo pubblico, fino alla pubblicazione di un nuovo bando. Nel 2006, invece, arriva la multa e poi una diffida di rimozione a Vasile Droj, nonostante il possesso dei due requisiti. E da allora la situazione è diventata sempre più ingarbugliata.

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