Roma, il Comune: da febbraio mille multe al giorno via Pec

Roma, il Comune: da febbraio mille multe al giorno via Pec
di Fabio Rossi
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Sabato 27 Gennaio 2018, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Le cifre saranno comunque di tutto rispetto, già nella fase iniziale: 250-300 mila multe, tra quelle che saranno elevate nel corso del 2018 a Roma, sono destinate a essere inviate via posta elettronica certificata (Pec) direttamente ai responsabili delle violazioni. Con un doppio obiettivo: ridurre i costi del servizio a carico dell'amministrazione, notevolmente lievitati negli ultimi tempi, e soprattutto accorciare i tempi di notifica che spesso superano i 90 giorni, causando l'annullamento della contravvenzione. Si tratta di una mole di lavoro notevole, per gli uffici capitolini, visto che nel 2017 si è superata la quota di 2,6 milioni di contravvenzioni.

I TEMPI
Il Campidoglio punta a partire con il nuovo servizio entro la fine di febbraio. L'invio dei verbali sulla Pec è previsto dal decreto legge 69/2013, secondo il quale «entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del Codice della strada» dovranno essere inviate prioritariamente «tramite posta elettronica certificata nei confronti dei soggetti abilitati all'utilizzo della posta medesima, escludendo l'addebito delle spese di notificazione a carico di questi ultimi».

L'AVVIO
Dopo la pubblicazione del relativo atto ministeriale sulla Gazzetta ufficiale, giovedì scorso, la riforma diventa quindi operativa dal 1° febbraio, con le amministrazioni che avranno tempo fino al 18 maggio per adeguarsi. Ma a Palazzo Senatorio vogliono partire al più presto per snellire una procedura troppo farraginosa. Il problema è capire che impatto effettivo avranno queste novità: si stima che nella Capitale ci siano circa 300 mila caselle Pec. Sottratte quelle istituzionali e aziendali, quindi, il numero di cittadini attualmente raggiunto da questo servizio staziona ancora intorno al 10 per cento del totale dei residenti della Città eterna.

I DATI
Il numero di contravvenzioni, nella Capitale, è in forte crescita: nel 2017 ne sono state staccate quasi 300 mila in più rispetto all'anno precedente, quando si toccò quota 2.321.511. Ed è probabile che il numero continui ad aumentare, specie quando sarà stato assegnato l'appalto per le rimozioni di auto in sosta vietata. Qui il Campidoglio punta a una vera e propria impennata: nel 2017 i carri attrezzi sono stati attivati meno di tremila volte, ma con il nuovo bando si punta a 40 mila rimozioni annue. Inoltre, sul colle capitolino l'idea è quella di recuperare, almeno in piccola parte, quegli oltre 1,6 miliardi di euro di multe arretrate non pagate che ancora compaiono nei libri contabili.

LA SPESA
Oggi il costo medio di una notifica è di 15 euro: se la procedura va a buon fine la cifra è sostenuta da chi paga la contravvenzione, altrimenti per il Comune si aggiunge al danno della multa non pagata la beffa di doverne affrontare anche le spese. Con la riforma si punta a risparmiare subito 3-4 milioni di euro, invertendo una tendenza pericolosa per le casse capitoline. Tanto che lo scorso 27 dicembre la giunta, nell'ultima variazione di bilancio del 2017, ha pescato 750 mila euro dal fondo di riserva di Palazzo Senatorio «a seguito di un incremento degli accertamenti di violazione al Codice della strada».

 
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