Roma, ecco la mappa delle caserme come alloggi: la lista degli sgomberi urgenti

Roma, ecco la mappa delle caserme come alloggi: la lista degli sgomberi urgenti
di Simone Canettieri
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Sabato 2 Settembre 2017, 07:46
Da una parte procedere con nuovi sgomberi; dall'altra cercare spazi, come caserme e forti, per dare la casa a chi ne ha diritto ed è in lista di attesa da 10 anni. Il Campidoglio, dopo il vertice di ieri al Viminale, si muove su questi due fronti. Che sono collegati ma non si toccano. Anche perché la linea dettata dalla sindaca Virginia Raggi è chiara: «Non ci sarà alcuna corsia preferenziale per chi occupa abusivamente ma l'offerta di sostegno a tutti coloro che ne hanno diritto: iscritti nelle liste di attesa per gli alloggi pubblici e persone con fragilità». Le priorità d'intervento sono contenute nella delibera Tronca del 2016. Nella quale si fa la lista dei cento immobili abitati abusivamente. Tra questi ce ne sono quindici che devono essere liberati prima di tutti. A partire da due casi, già usciti nei vertici in Prefettura, che hanno la priorità. Il primo, sul quale pende anche una sentenza di sgombero del tribunale, si trova in viale del Policlinico. Dentro vi sono oltre 400 persone, tra migranti e attivisti dei movimenti per la casa. La prefetta Paola Basilone non intende fare sconti e ha spronato il Comune ad accelerare con le risposte da dare alle «fragilità» che vi risiedono, donne e bambini. Il secondo caso ritenuto urgente è quello di via Tempesta a Torpignattara. Anche qui oltre trecento persone. Prima di qualsiasi azione serve un censimento da parte di Palazzo Valentini. Nella lista ristretta compaiono anche i palazzi di via Collatina 385 (8 piani fuori terra e due interrati ad uso autorimessa) e il Selam Palace di via Arrigo Cavaglieri, alla Romanina, dove si è entrati nell'undicesimo anno di occupazione. Gli altri edifici segnalati dal commissario Tronca sono in via Carlo Felice, via delle Provincie, via Gian Maria Volonté (tutti in zona centrale). Due immobili sono sulla Tiburtina. Uno sulla Prenestina. Uno sulla Tuscolana. Un altro a viale del Caravaggio. E poi: via dell'Impruneta (zona Portuense), via di Torrevecchia e in via Cardinal Capranica (zona Trionfale) e via Tor dé Schiavi (zona Centocelle).

LE SOLUZIONI
Ma il nuovo fronte aperto da Virginia Raggi, come anticipato da Il Messaggero, riguarda le soluzioni alternative per dare risposte all'emergenza casa: le caserme e i forti, più gli appartamenti sfitti e invenduti. Ma procediamo per gradi. E sulla prima polemica che arriva da Milano. «Da anni chiediamo caserme per l'emergenza abitativa, a vuoto. Ora leggo che Minniti e Raggi sarebbero d'accordo su questa ipotesi per Roma. Ecco: non vorrei proprio che si realizzasse un paradosso. Di un accordo su Roma e non su Milano..», spiega l'assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.

IL MINISTERO
Stando alla richiesta di Raggi il problema al momento è l'interlocutore: le caserme sono di competenza del ministero della Difesa. Tra quelle mappate tre si trovano nella periferia est della Capitale, tra cui la caserma Ruffo su via Tiburtina, e una in zona Trionfale, Roma nord. Tutto parte nel 2010, sindaco Alemanno, quando firmò il protocollo tra Campidoglio e Ministero della Difesa (Ignazio La Russa) col quale passarono al Comune quindici immobili militari. Di questi, quattro furono resi disponibili da subito, altri sarebbero dovuti passate al Comune gradualmente. Anche Ignazio Marino siglò un'intesa con l'allora ministro Mario Mauro con tanto di lista delle caserme interessate: lo Stabilimento Militare materiali elettrici e di Precisione di via Guido Reni, la Direzione Magazzini del commissariato di via del Porto Fluviale, i Magazzini A. M. di via Papareschi, il Forte Boccea, la Caserma Donato di via del Trullo, i Magazzini del Genio, le Caserme Gandin (di via di Pietralata), Medici (di via Sforza), Piccinini (di via Casilina), Ruffo (di via Tiburtina), Nazario Sauro (di via Lepanto), Ulivelli (di via Trionfale), lo stabilimento Trasmissioni di viale Angelico, l'ex caserma Reali equipaggi in via Sant'Andrea delle Fratte e l'ex convento di Santa Teresa in via San Francesco di Sales.
Poi ci sono i forti. Gran parte di questi siti sono inutilizzati, altri sono sfruttati ma solo in parte dalle forze dell'ordine come la Guardia di Finanza o la Polizia. Ovvero: dal Forte Aurelia Antica (XII Municipio) gestito dal ministero dell'Economia e occupato in parte dal centro logistico della Guardia di Finanza, al Forte Pietralata, che ospita in una sezione - con il placet del ministero della Difesa - la Brigata meccanizzata Granatieri di Sardegna. E ancora: il Forte Appia Antica (VIII Municipio) di proprietà del ministero della Difesa e occupato in parte dall'Aeronautica militare. Il problema però è la manutenzione di queste aree.