Roma, affondo del prefetto sui rom: «Il Comune non controlla dice di avere pochi vigili»

Roma, affondo del prefetto sui rom: «Il Comune non controlla dice di avere pochi vigili»
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 11 Ottobre 2017, 08:26
«Il sindaco Virginia Raggi mi ha detto di avere poche pattuglie di vigili urbani, solo cinque, per il controllo dei campi rom». Il prefetto Paola Basilone ieri, in occasione dell'audizione davanti la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle periferie, ha parlato di risorse «irrisorie» per impedire uno dei mali della Capitale, i roghi tossici. Eppure i vigili hanno il compito più importante: impedire l'accesso di quei furgoncini pieni di materiali che vengono dati alle fiamme, ultimo atto di una filiera criminale che gestisce il traffico illecito dei rifiuti. Ruolo fondamentale, quindi, anche perché «le forze dell'ordine non possono fare controlli amministrativi senza l'autorizzazione della magistratura».
Il prefetto ha confermato la linea d'emergenza dettata dal ministro dell'Interno Marco Minniti un mese fa: interventi straordinari di controllo con la possibilità di impiegare l'esercito contro i roghi che si sviluppano «quasi sempre dentro o vicino ai campi rom» e «mutuare, con le dovute differenze, le operazioni fatte nella Terra dei Fuochi». Ha ricordato che «la competenza sulle problematiche ambientali e di salute pubblica è del sindaco». Da tempo, la Commissione parlamentare così come i residenti, aspettano la convocazione da parte di Raggi del Comitato metropolitano previsto nel decreto Minniti. «L'unica sede - ha specificato ieri il vicepresidente della Commissione Roberto Morassut (Pd) - dove si devono concretizzare le azioni annunciate». Su questo punto Basilone ha fatto sapere con chiarezza: «Ho sollecitato Raggi per una data visto che è la sua agenda più complicata, è più impegnata. All'ordine del giorno ci saranno due argomenti: l'emergenza abitativa e i roghi tossici». A chiedere con urgenza la convocazione del comitato l'opposizione e il presidente della Commissione Andrea Causin (FI) che ha parlato di interventi «non più rinviabili come l'impiego dell'esercito».

L'EMERGENZA
Basilone ha tracciato il quadro dell'emergenza roghi nei 7 campi autorizzati, negli altrettanti tollerati e nella «miriade di accampamenti abusivi, molti dei quali fuori controllo». Ad appiccare i roghi, ha spiegato, spesso sono minorenni non perseguibili. Ad ostacolare i controlli c'è il noto trucco di intestare i mezzi a terzi, impedendo così il sequestro dei veicoli. Il prefetto ha sottolineato come aziende specializzate nello smaltimento, anziché procedere con i loro compiti, vendono la merce ai nomadi e ha promesso: «Daremo direttive affinché siano intensificati i controlli nelle ore notturne con un sistema di controllo a rotazione in modo che le forze di polizia possano essere più presenti». Da marzo ad agosto sono stati ispezionati 6.452 veicoli, ma i roghi sono continuati: anche ieri in via Salviati. Segno chiaro che qualcosa non va.

TERRORISMO
Sull'impiego dell'esercito ha sottolineato: «Bisogna farlo con molta attenzione perché ci garantisce la vigilanza degli obiettivi sensibili che a Roma sono tantissimi, 1900 addetti sono tutti a presidio. Deciderà il comitato metropolitano, alla luce dei contributi del sindaco, della Regione e delle forze di polizia». Anche per le bonifiche «serve un intervento straordinario dello Stato, poi sono necessari sistemi di vigilanza: basta pensare che a Torino, per chiudere un campo con 700 persone, senza bonifica, sono stati investiti 5 milioni». Il vicepresidente Morassut ha sottolineato l'esigenza di misure urgenti sulle situazioni più critiche a Roma Sud-Est: «Tale piano deve venire da un preciso indirizzo del comitato metropolitano per l'ordine e la sicurezza che può essere convocato solo sulla base di una disponibilità immediata della sindaca Raggi come prevede la legge. Occorre quindi l'immediata convocazione del Comitato per dare seguito ad un piano efficace di interventi».