Michele, ricercatore romano che aiuta gli studenti più poveri al mondo grazie alle scienze

Michele Raggio con un giovane studente in Africa
di Raffaele Nappi
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Mercoledì 2 Maggio 2018, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 13:34

 «Mi chiamo Michele, sono un 30enne romano come tanti altri. E sogno di cambiare il mondo». Michele Raggio viene da Roma ha 30 anni e ha appena concluso il suo dottorato in scienze dei materiali all’Università di Tor Vergata. Quando si trovava in Ghana, nella scuola di Kasoa, città a 40 km dalla capitale Accra, Michele ha utilizzato un nuovo sistema d’insegnamento per i ragazzi: «Ho fatto lezione, insomma, in un modo a cui loro non erano abituati: attraverso esperimenti di scienze», racconta. «Gli studenti si sono estremamente appassionati e sir Emmanuel, l’insegnante di scienze della scuola, forse anche più di loro». 

IL PROGETTO - È da qui che nasce l’idea di SeedScience, un progetto solidale che ha l’obiettivo di mostrare un metodo diverso di insegnamento che punti a far appassionare e a coinvolgere studenti tra i 10 e i 18 anni in tutto il mondo attraverso esperimenti scientifici. Nella prima fase del progetto, che si concentrerà nelle zone più povere del pianeta, la formazione degli insegnanti locali verrà avviata in Ghana, Kenya, Uganda e Tanzania, per una durata complessiva di 10 mesi. «Dopo questo periodo gli educatori locali possiederanno un nuovo punto di vista rispetto all’insegnamento e saranno in grado di eseguire e descrivere gli esperimenti – spiega Michele Impareranno, inoltre, ad allestire nuovi esperimenti e ad ottenere materiali gratis o a basso costo per eseguirli». 
 

 

LE INTERVISTE - Michele è partito da zero, raccontando la sua idea ad amici e parenti. Poi, mosso dall’entusiasmo, ne ha parlato prima con Eric, il presidente dell’organizzazione no profit ghanese con cui aveva lavorato in passato. Per arrivare poi a collaborare con organizzazioni no profit negli Stati Uniti, in Tanzania, Kenya e Uganda. «Prima di tornare in Italia ho fatto una serie di interviste agli studenti della scuola, ragazzi tra i 6 e i 16 anni. Quando chiedevo ai ragazzi 'Perché vai a scuola?' loro mi rispondevano in un modo che mi ha colpito profondamente: nessuno mi ha risposto 'Perché mi ci mandano', ma anzi mi sono sentito dire 'Perché voglio imparare', 'Perché voglio raggiungere i miei obiettivi', 'Perché voglio diventare una persona importante', 'Perché voglio essere futuro'».

LA RACCOLTA FONDI - Il team di SeedScience è composto da 4 persone: oltre a Michele c’è Irene, che si occupa della grafica, Anna Chiara che si occupa del sito e Valentina, biotecnologa italiana a Philadelphia, USA, che si occupa invece dei progetti e della promozione. Il comitato scientifico, invece, è composto da un gruppo di professori dell’Università di Tor Vergata. In queste settimane Michele è impegnato in presentazioni, incontri e discussioni a Roma e nel Lazio per parlare della sua idea al maggior numero di persone possibile. «Ora stiamo raccogliendo i fondi necessari a questa prima fase.
Siamo a buon punto, ma c’è ancora molto da fare. Gli insegnanti – ci tiene a precisare – dopo la formazione di 10 mesi non verranno abbandonati, ma rimarremo costantemente in contatto per portare avanti il progetto». Cambiare il mondo, insomma, si può: «Quel che è certo – conclude Michele, sorridendo – è che sono determinato a fare bene. Per me, per loro, per tutti».

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