Roma, giovane cade sotto la metro: voleva suicidarsi. Alla mamma disse: «Oggi niente scuola »

Roma, giovane cade sotto la metro: voleva suicidarsi. Alla mamma disse: «Oggi niente scuola »
di Marco De Risi
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Sabato 17 Settembre 2016, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 08:02

E' giallo sulla caduta di un liceale di 15 anni sotto un convoglio alla fermata metro Eur Fermi. Il dramma si è verificato ieri mattina verso le 8, sulla banchina che porta i passeggeri verso il centro città. In un primo momento sembrava che il minore fosse caduto accidentalmente sui binari probabilmente per il pavimento reso scivoloso dalla pioggia. Ma alcuni testimoni hanno riferito agli investigatori di averlo visto lanciarsi di proposito. La Procura ha aperto un'inchiesta per accertare con estrema sicurezza la dinamica della caduta, disponendo il sequestro del cellulare e del pc del ragazzo che alla madre, uscendo da casa, avrebbe detto: «Oggi non voglio andare a scuola». Tra le ipotesi al vaglio anche la possibilità che l'adolescente sia stato spinto inavvertitamente da altri passeggeri. Tuttavia l'ipotesi del tentato suicidio sembra essere finora prevalente. Fortunatamente il ragazzo seppure in gravi condizioni non è in pericolo di vita: il macchinista sarebbe riuscito a frenare riducendo al minimo l'impatto e il convoglio ha preso solo di striscio il ragazzo.

ANCORA NON PARLA
L'adolescente si dovrà sottoporre ad un intervento maxillofacciale, ha anche riportato un forte trauma al torace. Non solo: ha anche una lesione molto profonda ad un dito. Il personale di un'ambulanza l'ha trasportato al Bambino Gesù dov'è ricoverato in prognosi riservata. Sembra che non sia ancora in condizioni di parlare e questo per gli inquirenti è una difficoltà non trascurabile. Quando il minore si riprenderà, infatti, potrà raccontare in prima persona cosa gli sia accaduto e il dramma si chiarirà definitivamente.
Sul posto sono intervenuti gli equipaggi di alcune volanti e l'indagine è stata affidata al commissariato Esposizione. Sono stati ascoltati alcuni testimoni. E, sembra, che qualcuno di loro abbia detto di avere visto il ragazzino gettarsi volontariamente sui binari. Le testimonianze sarebbero attendibili ma per arrivare a cristallizzare la dinamica del dramma servono altri elementi. Ad esempio estrapolare le immagini che riprendono la banchina e raccogliere altri spunti investigativi.
I primi ad intervenire per soccorrere il minore sono stati alcuni soldati dei Granatieri di Sardegna. I militari erano in servizio, come predisposto dal piano Strade Sicure, presso la metro e, quindi, sono stati i primi a scendere sui binari. Anche nell'immediatezza dei soccorsi sarebbe subito circolata la voce che il minore si sia gettato intenzionalmente. Pure al personale del 118 e agli equipaggi della polizia c'è stato qualche passeggero che ha confermato il racconto di un gesto assimilabile ad un tentativo di suicidio. Il ragazzo proviene da una famiglia normale, per bene, e non è ancora chiaro cosa potrebbe averlo spinto a a un simile gesto estremo. Anche la mancanza di un movente, quindi, costringe gli investigatori ad andare cauti e ad indagare in varie direzioni, anche se quella che si sia trattato di un tentativo di suicidio è l'ipotesi preponderante.

UN PASSEGGERO
«Ero sulla banchina - racconta un passeggero - non ho visto quello che accadeva di preciso ma ho sentito del trambusto. Ho sentito delle grida, la gente che si disperava. Poi ho saputo che un ragazzino era finito sotto la metro. Si diceva che si fosse buttato. Poi, ho anche sentito che invece si sarebbe trattato di un incidente, che era scivolato. Certo mi pare strano che si possa scivolare a tal punto da finire sui binari. Ma evidentemente è stato sfortunato. A parte, come siano andate davvero le cose, voglio sottolineare l'immediato intervento dei militari dell'Esercito che erano a pochi metri. E poi sono contento che l'adolescente si sia salvato».