LA PRESIDE
Di tutt'altro tenore la posizione della dirigenza scolastica: «Doveva essere l'Asl di riferimento - spiega il preside Giovanni Rivera - a contattare le famiglie. Noi abbiamo comunicato la profilassi da seguire e le disposizioni che i medici ci hanno fornito attraverso diverse note pubblicate sul portale internet della scuola». E così è andata: mercoledì scorso, acclarato il caso di meningite di tipo C, il personale dell'Asl si è recato all'istituto facendosi dare dal vicepreside Alberto Anglana e dalla collaboratrice Annamaria Bellomo i recapiti degli alunni della classe 1N e dei professori per procedere poi alle chiamate. Ma questo non è bastato e ieri, nella speranza di far rientrare l'emergenza, il preside ha chiesto all'Asl Rm1 di mandare i propri medici per incontrare genitori e alunni. Durante l'assemblea, i sanitari hanno ricordato la profilassi da seguire: l'assunzione obbligatoria di 500 mg di ciprofloxacina per tutti i compagni di classe della ragazza, (17 maschi e 6 femmine) e per i 12 docenti che vi insegnano, riservando alle altre famiglie la libertà di scelta.
CHIUSURA INUTILE
Inoltre sempre i medici hanno ripetuto l'inutilità di dover sospendere la didattica poiché non è prevista, dalla vigente normativa sanitaria, la chiusura della scuola nei casi di meningite in quanto si tratterebbe di un provvedimento non efficace. Intanto migliorano le condizioni della giovane studentessa. «Quando è arrivata da noi - spiega il direttore generale del Sant'Andrea, Lorenzo Sommella - le sue condizioni erano molto serie». Immediato, dunque, il trasferimento all'ospedale pediatrico Bambino Gesù dove la ragazza è rimasta in terapia intensiva per più di un giorno. Solo nel pomeriggio di ieri i sanitari, considerati i miglioramenti, hanno disposto il trasferimento nel reparto di Malattie Infettive.