«In questi pochi mesi di attività - ha spiegato Carbonaro - abbiamo assistito 32 donne. Abbiamo incontrato molte donne che si erano rese conto di avere bisogno di aiuto, ma non lo avevano trovato. Ora sanno di non essere sole. Perché deve essere chiaro che la violenza di genere non conosce classe sociale né altre distinzioni: è trasversale».
Da ex presidente del Consiglio comunale di Fiumicino, Michela Califano ha ricordato che questo è il sesto anno che il Consiglio celebra la giornata contro la violenza sulle donne. «Ma non si è limitato a questo - ha ricordato - abbiamo anche approvato atti importanti, come l'adozione della Convenzione di Istanbul e la decisione di costituirci parte civile nei casi di femminicidio che si verificano sul territorio del Comune». «Questo è un Comune modello anche in questo - ha concluso - che troverà sempre la collaborazione della Regione com'è stato per il bando che ha permesso l'apertura del centro anti violenza». Nel suo intervento conclusivo, il sindaco Esterino Montino ha ricordato l'importanza di partire dall'educazione e dalle scuole «senza i tabù che avevamo noi e che loro non hanno più. I ragazzi e le ragazze hanno voglia di sapere e di conoscere e noi dobbiamo partire da loro. Anche nel contrasto al bullismo e contro ogni tipo di violenza verso le persone considerate più deboli». Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la mozione presentata dalle consigliere che impegna il Sindaco e l'amministrazione ad aderire alla campagna «un posto occupato». Simbolicamente, si lascia un posto in ogni ufficio pubblico o aperto al pubblico in memoria di una donna che avrebbe potuto occuparlo ma non lo fa perché è stata uccisa. Già nell'aula consiliare, si è scelto il posto, ma ne sarà scelto uno anche nelle biblioteche e negli altri uffici.
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