Roma, emergenza cinghiali: rubate le gabbie per la cattura

Roma, emergenza cinghiali: rubate le gabbie per la cattura
di Laura Bogliolo
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Martedì 17 Aprile 2018, 07:51

Passeggia tranquillamente in pieno giorno davanti a una gelateria e un barbiere, si ferma, odora e prosegue. Lo conoscono quasi tutti nel quartiere, a Roma Nord, e qualcuno lo ha già soprannominato «il cinghiale Gino». Siamo tra via Giorgio Iannicelli e via Mario Fasulo, nel quartiere residenziale Case e Campi, tra Trionfale e Cassia. «Quando passa c'è una certa inquietudine ammette Simone Tarasca, del comitato di quartiere giorni fa l'ho fotografato mentre ero dal barbiere, è ovvio che c'è un problema di sicurezza che non si può ignorare, l'amministrazione deve intervenire prima che accada qualche incidente». Sui social gira anche un video del cinghiale Gino, diventato ormai virale. Il Campidoglio aveva annunciato una stretta collaborazione con la Regione che ha la competenza sul caso. Da Roma Capitale nessuna novità in realtà, mentre il Parco di Veio, ad esempio, da tempo ha iniziato il piano di contenimento attraverso la cattura dei cinghiali.

LE DIFFICOLTÀ
L'emergenza cinghiali, alimentata anche dai rifiuti in strada non raccolti da Ama, è tornata prepotentemente. A marzo un centauro di 49 anni morì dopo essersi scontrato con un animale a via dell'Inviolatella Borghese, zona Cassia. In questi giorni l'emergenza si sta ripresentando. Cassonetti stracolmi, cinghiali affamati e poi c'è la natura: questo è il periodo in cui gli esemplari partoriscono e iniziano a comparire in compagnia dei cuccioli. Alla Giustiniana, vicino via Francesco Labranca, l'habitué è un'esemplare femmina. «È così abituata alla nostra presenza che ci riconosce racconta Cristiana, del comitato di quartiere Giustiniana e Dintorni se apro la finestra della cucina si avvicina. Da qualche giorno ha partorito e la vedo mentre allatta i cuccioli». Nel Parco di Veio e in quello dell'Insugherata sono sempre di più anche per il cinghiale-boom, il boom demografico degli esemplari «perché dicono gli esperti anni fa venne introdotta una razza ungherese che si riproduce molto di più».

I TIMORI
Nel parco di Veio da mesi gli esemplari vengono catturati con le gabbie: dopo il controllo dei veterinari dell'Asl, vengono consegnati all'azienda alimentare che ha vinto il bando e che rivende la carne. Giovedì l'ultima cattura di 8 animali. Ma c'è un problema. «Le gabbie spesso vengono rubate, sopratutto in zona Giustiniana» fanno sapere dal Parco. Secondo alcuni sono i cacciatori a rubarle per poi riutilizzarle dove pare a loro, secondo altri sono i nomadi della zona. Insomma, nell'emergenza cinghiali spunta il business delle gabbie e si fa sempre più fatica a contenere l'espansione degli animali. L'altra strada per ridurre il rischio è l'abbattimento, ma il bando della Regione per la vendita della carne è andato deserto. Nel parco di Veio dal 1999 a oggi, i danni provocati dai cinghiali all'agricoltura e agli allevamenti è di 384.060 euro.
«C'è un grave problema di sicurezza dice Francesco Pietrucci, presidente del comitato Giustiniana e Dintorni nonostante l'impegno dei guardiaparco il fenomeno resta e ci preoccupa». I cinghiali vanno a spasso anche a Roma Sud, sfiorando la Colombo. A Spinaceto i residenti continuano ad avvistarli. «Da giorni li vediamo, un adulto e cinque cuccioli e il pericolo è enorme perché attraversano la strada» racconta Sandra, residente. Passeggiano su via di Mezzocammino e via Gaetano Butera dove il sabato c'è l'affollato mercato.
 

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