Roma, il castello dei matrimoni vip intestato alla domestica: sequestrato il patrimonio del conte Sardagna

Roma, il castello dei matrimoni vip intestato alla domestica: sequestrato il patrimonio del conte Sardagna
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Giovedì 4 Agosto 2016, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 19:13

Nullatenente per il fisco, con redditi al di sotto della soglia di povertà, ma in realtà titolare di proprietà milionarie formalmente intestate alla domestica e al giardiniere: per un'evasione fiscale da circa 12 milioni, la Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato beni mobili e immobili al conte Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein, ex marito della principessa Sofia Borghese. Tra le proprietà riconducibili al nobiluomo, il Castello di Tor Crescenza, edificato nel XV secolo e location di molti matrimoni vip, con annesse cinque ville nel parco di Veio; altre sette ville, edificate abusivamente a ridosso del mare all'Argentario ed anche un elicottero, con tanto di insegna nobiliare, ricoverato in un apposito hangar sotterraneo. 

 

Le indagini dei finanzieri del comando provinciale di Roma hanno consentito di individuare - formalmente schermate dietro numerose società fittizie di diritto italiano ed estero (lussemburghesi e inglesi) intestate al personale di servizio - le «ingenti disponibilità del conte». I beni - intestati a società formalmente di proprietà del giardiniere e della domestica di Sardagna - sono stati locati per cerimonie, convegni e soggiorni che, dal 2011 al 2014, hanno fruttato al nobiluomo circa 12 milioni di euro mai dichiarati all'Erario, oltre ai circa 300.000 euro di imposta municipale unica dovuta e non versata alle casse Comunali.

Alla luce della situazione patrimoniale ricostruita nel corso delle indagini, la procura della Repubblica di Roma - che ipotizza i reati di omessa e infedele dichiarazione dei redditi - ha chiesto e ottenuto dal gip un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle disponibilità individuate, per un importo di circa 3 milioni di euro, pari alle imposte evase. La Guardia di finanza segnalerà inoltre ai Comuni di Roma e di Monte Argentario di procedere all'abbattimento o all'acquisizione a patrimonio delle cinque ville costruite abusivamente nel parco di Veio (nelle immediate adiacenze del Castello di Tor Crescenza) e dei lussuosi locali edificati sull'Argentario «in spregio delle norme edilizie vigenti». Il nome del conte Sardagna è legato, nelle cronache giudiziarie, a quello di Francesco Maria De Vito Piscicelli, l'imprenditore diventato noto a causa dell'intercettazione in cui avrebbe riso alla notizia del terremoto che aveva appena devastato l'Aquila, parlando degli affari che si sarebbero potuti fare in Abruzzo con la ricostruzione. Piscicelli - diventato il compagno dell'ex moglie di Sardagna, Sofia Borghese - è finito in un'inchiesta della procura di Grosseto, insieme allo stesso nobiluomo, per un contenzioso relativo alla proprietà della villa dell'Argentario Spini Bianchi.


LA REPLICA Il conte Sardagna si difende: «L'’inchiesta, oggetto del procedimento, deriva da denunce destituite di fondamento fatte dal Francesco De Vito Piscitelli, attuale compagno di mia moglie, Sofia Borghese, dirette a conseguire l’intero mio patrimonio. Sottolineo che la presunta evasione fiscale di euro 2.900.000,00 si riferisce agli anni 2012, 2013 e 2014, periodo nel quale ero stato allontanato dal Castello di Tor Crescenza con provvedimento dell’autorità giudiziaria, residenza che si trovava, pertanto, nella disponibilità di mia moglie.
Sono rientrato in possesso dei miei beni soltanto nel maggio del 2015, e mi avvarrò di ogni iniziativa giudiziaria per tutelare la propria reputazione, ribadendo, fermamente, la propria estraneità ai fatti
».



 

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