Carabinieri sotto accusa, sparisce droga
da una caserma di Roma: 23 indagati

Carabinieri sotto accusa, sparisce droga da una caserma di Roma: 23 indagati
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Mercoledì 14 Aprile 2010, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 23:25
ROMA (13 aprile) - Tutti i 23 componenti della stazione dei carabinieri di Cinecitt, nella periferia di Roma, comandante compreso, sono stati trasferiti in altri reparti dopo la sparizione di 17 chili di hashish sequestrati qualche giorno fa. Messa sul mercato la droga avrebbe avuto un valore di circa 30mila euro. I militari sono stati iscritti nel registro degli indagati. Il reato ipotizzato è concorso in furto con scasso in pubblici uffici. Sulla vicenda indaga la procura di Roma. Le iscrizioni sono un atto dovuto compiuto all'esito della ricezione in Procura di un'informativa sulla vicenda da parte degli stessi militari. Relazione che è stata consegnata al pm di turno, Giuseppe Saieva, cui è stata delegata l'indagine svolta dal reparto operativo dell'Arma.



Secondo quanto si è appreso in ambienti dell'Arma, sono stati gli stessi carabinieri «ad aver riscontrato all'interno della stazione di Roma-Cinecittà la manomissione di un reperto, con il parziale ammanco del contenuto, che consisteva in un quantitativo di hashish sequestrato tempo addietro».



I 17 chili di hashish erano una parte della droga custodita nella stazione dei carabinieri in una stanza blindata. Un furto compiuto con l'ausilio di un rampino: chi ha sottratto la droga sarebbe infatti entrato da una finestra. La Procura vuole verificare chi nella stazione fosse a conoscenza dell'esistenza dell'ingente quantitativo di droga e dunque accertare la presenza di uno o più militari infedeli. Tra le ipotesi prese in considerazione anche quella che chi ha avuto partecipato al furto abbia di proposito allungato i tempi dell'invio della droga all'inceneritore per distruggerla, prassi che si segue una volta fatte le analisi su un campione della sostanza per verificare il tipo di stupefacente.



Intanto c'è solo una sorta di parola d'ordine tra i vertici dell'Arma: «Mai più altre vicende come quella della Compagnia Trionfale», ovvero la compagnia che vede ben sei carabinieri - Carlo Tagliente, Luciano Simeone, Antonio Tamburrino Nicola Testini, Donato D'Autilia e un ultimo A.G. - coinvolti a vario titolo nell'affaire che ha travolto l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo e nell'inchiesta trans. A ottobre quattro militari vennero arrestati perché accusati di aver ordito un ricatto, con tanto di filmino hard, nei confronti di Marrazzo. E quando l'indagine sembrava ormai nella fase finale la procura di Roma, proprio i primi di aprile, ha inscritto nel registro degli indagati con l'accusa di favoreggiamento e falsa testimonianza altri due militari responsabili, secondo la Procura di Roma, di non aver detto tutto quello che sapevano in merito alle azioni illegali dei quattro colleghi arrestati.








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