La baronessa Bonardi rapinata: erano belve, ho temuto di morire

Carla Bonardi Powell
di Morena Izzo
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Mercoledì 4 Giugno 2014, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 08:58

Non erano uomini, erano belve. Ci hanno colpito con una violenza inaudita. E di una cosa sono certa: se non avessero trovato i gioielli non avrebbero avuto alcun problema ad uccidermi. Nel giardino della tenuta di Palombara Sabina, circondata dai suoi bassotti, gli stessi che l'hanno messa in allarme quando i rapinatori hanno fatto irruzione nella villa nella notte tra domenica e lunedì, la baronessa Powell ripercorre quegli interminabili attimi di terrore.

Che cosa ha temuto in quei momenti?

«Ho avuto paura di morire. Attimi terribili che non potrò dimenticare. Ora vivo con il terrore che possano tornare. In questo momento faccio fatica anche a ricordare quanti fossero esattamente. In quegli istanti non sai a cosa pensare. Ho visto che hanno aggredito Dario, uno dei miei due domestici, che era intervenuto per difendermi».

Quanti erano i banditi?

«Non saprei dire con esattezza quanti fossero. Credo quattro, ma potrebbero essere stati anche cinque». La interrompe la telefonata di Cherie, la moglie di Tony Blair, l’ex premier inglese.

Cosa vi siete dette?

«Che sono ancora spaventata, ma i messaggi di solidarietà e vicinanza che sto ricevendo mi danno la forza di andare avanti». Sono già oltre 100 solo le email ricevute e nella villa è un viavai di fattorini che portano mazzi di fiori per lei. «Questi sono appena arrivati dall'Inghilterra - racconta uno di loro - ed è solo uno dei tanti che stiamo consegnando alla baronessa». L’ha chiamata anche il sindaco di Palombara Sabina, Paolo Della Rocca. «Sono davvero dispiaciuto. La baronessa Powell, oltre ad essere una cara amica, ha portato lustro alla nostra città. E noi tutti le esprimiamo il nostro affetto». La nobildonna è stata colpita alla testa con il calcio della pistola, uno dei banditi l'ha picchiata anche sulla schiena.

A quanto ammonta il bottino?

«Il valore affettivo è inestimabile. C'erano i ricordi di una vita. Sicuramente il danno materiale non ammonta a un milione di euro. Fortunatamente mio marito aveva già portato a Londra parte dei nostri gioielli. Io però questo non lo sapevo e tenendo conto anche di quelli, in un primo momento ho pensato che la cifra potesse essere molto più alta. Tra questi si sono salvate anche alcune parure, che io avevo messo da parte per i miei sei nipoti. A ognuno di loro voglio lasciare in dono alcuni dei miei gioielli per le loro future mogli».

Pensa di cambiare la sua residenza, ora?

«Sono venuta qui a Palombara per stare tranquilla. È una zona che adoro. Lontana dal caos e vicina alla cultura a due passi da Roma. Ora ho paura anche qui. Ai carabinieri ho detto: prendeteli, vi prego. Trovate quelle belve».

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