Atac, il comune paga 16 milioni
di chilometri fantasma

Atac, il comune paga 16 milioni di chilometri fantasma
di Riccardo Tagliapietra
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Sabato 1 Marzo 2014, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 10:11
come il gioco delle tre carte. Il contratto di servizio di Atac prevede la copertura di 120 milioni di chilometri l’anno.

L’azienda però non ce la fa e si prefissa un tetto, una sorta di budget interno entro il quale deve (senza fare troppa pubblicità) garantire il servizio. E comunica, autocertificandoli, i chilometri percorsi. Ma anche questo tetto è troppo alto. Il risultato è che nel 2013 Atac ha fornito 16 milioni di chilometri in meno rispetto a quanto stabilito nell’accordo con il Comune (appena insediata la giunta era arrivato in Campidoglio un rapporto «segreto» che parlava di 6 milioni di chilometri in meno, in due anni). Un dato fasullo.



Cresce lo squilibrio anche nei primi due mesi del 2014, che registrano un picco negativo, in crescita, con una media da certificare di un milione e mezzo di chilometri in meno al mese. Un incremento registrato anche rispetto alle annate precedenti: 2012 meno 8-9 milioni e 2011 meno 4-5 milioni. Atac però avrebbe dovuto, penali a parte, incassare i soldi comunque, sia dal Comune, che dalla Regione; quest’ultima ha radicalmente tagliato i contributi dal 2008 a oggi, con una sforbiciata di circa 200 milioni. Anche la responsabilità, quindi, va calcolata. Il traffico è una delle componenti su cui punta il dito l’azienda, ma è lo stesso traffico che cavalca le strade romane da molto tempo. Si aggiungono, dicono in Atac, le manifestazioni di piazza e i cortei. Ma anche questi sono stati pressoché costanti negli ultimi anni.



RIVENDICAZIONI E INDAGINI

Il problema, sottolineato da Cgil, Cisl e Uil, riguarda la centinaia di mezzi rotti e fermi nei depositi, le rotture improvvise e l’impossibilità di sostituire il bus in corsa, la mancanza di pezzi di ricambio e di personale operaio. Centinaia di corse saltano costantemente anche dalla programmazione ufficiale. Si aggiungono gli assenteisti, 1.400 ogni giorno complessivamente in Atac, Per contro l’impossibilità di dotare l’azienda di un organico sufficiente a coprire le reali necessità, costringendo molti lavoratori ad accumulare giorni di ferie (c’è chi arriva anche a oltre 50; soldi che pesano sul bilancio di Atac). Va pure tenuto conto che di 6.500 autisti, circa 600 hanno chiesto di non guidare più.

La guardia di finanza, intanto, sta acquisendo materiale all’interno dell’azienda, sia nell’ufficio Acquisti che al Personale. Sono state passate al setaccio le assunzioni dal 2007 al 2008. Al vaglio pure i 269 superminimi ad personam, da 372 a 3.000 euro, assegnati a personale titolato e a parenti, amici e «cubiste» varie.



FORNITURE CREATIVE

Si allarga il fronte forniture creative, oltre a quelle segnalate dal Messaggero. C’è il sistema software della Oracle, acquistato nel 2011 con un contratto quadriennale che costa 380mila euro l’anno: doveva gestire i reclami, non è mai stato usato e fino al 2015 va pagato. O l’acquisto, per milioni, dei «chopper» (convertitori elettronici) per i treni della Roma-Lido. I pezzi non sono mai stati usati e stanno marcendo in un magazzino. Qualcuno sta cercando pure di rivenderli, a un decimo del costo. Ma ormai sono dei cimeli.

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