Stazione Termini «come le favelas, siamo ostaggio delle gang»: la paura di chi vive e lavora in zona

Il territorio conteso da vari gruppi di stranieri. Il racconto: "Le bande colpiscono anche in pieno giorno"

Stazione Termini «come le favelas, siamo ostaggio delle gang»: la paura di chi vive e lavora in zona
di Luisa Urbani
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Lunedì 20 Novembre 2023, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:00

«Un uomo è entrato nel locale e si è diretto al bancone. Mi ha puntato il coltello alla gola solo per poter avere un litro di latte. Fortunatamente sono riuscita a mandarlo via senza che nessuno si facesse male. Ma non sono tutti fortunati come me». Gaia lavora allo Snack bar sotto il colonnato di piazza dei Cinquecento, a due passi dalla stazione Termini. Dice di aver visto tantissime aggressioni: «Un giorno, era l'alba, un ragazzo ferito all'addome è entrato nel bar. Ho chiamato l'ambulanza, i medici lo hanno portato via, non so come sia finita». Se un tempo, avvicinandosi alla stazione, bisognava preoccuparsi se si indossavano orologi costosi e gioielli appariscenti, ora si rischia un'aggressione anche per pochi spicci, o un telefonino. Via Gioberti. È la mattina del 15 novembre, sono le 6. Un 43enne di origini bengalesi che lavora vicino alla stazione, ci racconta come è stato assalito da un gruppo di ragazzi, tutti stranieri, probabilmente nordafricani. L'aggressione è violenta. Uno di loro gli ruba il telefonino. Ma non si accontentano. L'uomo viene picchiato. I banditi si fanno consegnare anche i soldi che ha in tasca.
Episodi ormai quotidiani, che avvengono sotto gli occhi di tutti e che per chi lavora in zona sono ormai la normalità. Una normalità alla quale però è difficile abituarsi e la paura nei volti lo dimostra. Paura che si trasforma spesso in una sorta omertà. Né il ragazzo che lavora nel minimarket di via Gioberti né quello che gestisce l'edicola in piazza dei Cinquecento hanno mai visto nulla. Dicono che «la situazione è pericolosa», ma non si sbilanciano: temono ritorsioni.

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LE GANG

Le "bande" infatti sono appostate in più punti della piazza e delle vie limitrofe alla stazione. Sono di diverse nazionalità: nordafricani, nigeriani, sudamericani. Gang che spesso si scontrano tra di loro per dimostrare chi comanda. È successo il 16 novembre in via Manin. Da una parte gli egiziani, dall'altra i marocchini. Una rissa a colpi di coltello finita con il trasferimento di un 26enne in ospedale, ferito con un fendente al femore.
«Stanno sempre qui, bevono tutto il giorno e guardano male chiunque passi», racconta Gianni, dipendente di una società che gestisce i bus turistici e frequenta la zona da tantissimi anni. Gianni non vuole dire altro, se non che le chiamate alle forze dell'ordine sono sempre più frequenti.
Polizia e carabinieri lavorano a ciclo continuo.

La scorsa settimana, gli uomini della polfer hanno arrestato, per furto aggravato, due stranieri per aver rubato uno zaino ad un turista. La refurtiva, dal valore di circa 900 euro, fortunatamente è stata recuperata. Solo dall'inizio dell'anno, in tutta l'area, sono circa 300 le persone arrestate o fermate dalla polizia per reati predatori, ovvero furti e rapine, e spaccio di stupefacenti. Altrettante quelle finite nella rete dei carabinieri.

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Pochi giorni fa i militari della Compagnia Roma Centro hanno arrestato tre persone - due stranieri e un italiano - fermati, in tre distinti episodi dagli addetti alla sicurezza di uno store all'interno della Galleria Forum Termini. Stavano cercando di portar via circa 600 euro di prodotti. Interventi che però non sono sufficienti perché furti, scippi e aggressioni proseguono ai danni dei malcapitati e di chi prova a difenderli, come è successo a Abdul Kaium, che lavora nell'altra edicola della piazza. «Circa un mese fa una coppia di turisti inglesi è stata aggredita, mentre aspettava l'autobus, da uno straniero, forse tunisino - dice -. Appena l'ho visto avventarsi al collo dell'uomo per strappargli la catenina d'oro che indossava ho cercato di fermarlo, l'aggressore ha tirato fuori un coltello e ha provato a colpirmi. Per fortuna un mio amico che era lì è intervenuto chiamando i carabinieri e questa persona è scappata, ma nella colluttazione mi ha rotto un dito. Termini è diventata come le favelas, siamo ostaggio delle gang».
Turisti aggrediti alla fermata del bus o derubati mentre sono comodamente seduti al ristorante, come racconta un cameriere di un locale in via Manin. «La situazione - dice - è ormai ingestibile. È capitato più volte che alcuni clienti con la borsa appoggiata sulla sedia siano stati derubati». Si tratta soprattutto di borseggiatori dell'est Europa e di zingari.
E se passeggiare di giorno è diventato poco sicuro, la notte è ancora peggio. Non solo per chi vive la zona, ma anche per i pendolari che si servono della stazione. Come Claudia, 39 anni, che vive a Ciampino e lavora in centro: «Quando devo prendere il treno per tornare a casa alle 22 sono nel panico. Cammino sempre a passo svelto, sotto gli occhi di gruppetti di uomini che bivaccano davanti ai locali. Non mi sento mai sicura».
 

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