Cornicione cade su bimbo a piazza Colonna, il papà di Kosmo: «Mio figlio poteva morire. Ho pensato a un attentato, che qualcuno avesse sparato»

"Ho pensato a un attentato, che qualcuno avesse sparato tra la folla", prosegue il genitore

Terrore a piazza Colonna, cornicione cade su bimbo. Il papà di Kosmo: «Mio figlio poteva morire»
di Flaminia Savelli
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Domenica 6 Agosto 2023, 23:19 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 14:37

«Non riesco ancora a rendermi conto di cosa sia accaduto. Come sia stato possibile. Kosmo camminava dietro di me, stavamo parlano. Poi quel rumore sordo, le grida e il sangue ovunque». È scosso Marco, il papà del bimbo colpito dalla tegola a piazza Colonna. Ieri mattina la famiglia arrivata da Varsavia la scorsa settimana, era in Centro per un’ultima passeggiata prima del rientro che era previsto in serata. Invece il drammatico incidente e la corsa al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù dove il piccolo è stato medicato e dove resterà in osservazione per i prossimi due giorni. Per curare la ferita alla testa, sono stati necessari dieci punti di sutura. «Si riprenderà» dice papà Marco «Ma la prima cosa che mi hanno detto i medici quando l’hanno visitato, è che siamo stati fortunati: se la tegola lo avesse colpito due centimetri più a destra, mio figlio sarebbe morto». 

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LA RABBIA 

Il piccolo nelle prossime ore resterà dunque in ospedale.

I genitori, sconvolti e impauriti, sono stati a lungo ascoltati dalla polizia che sta indagando sull’incidente: «Ho ricostruito la dinamica con i poliziotti. Lo stesso ha fatto, in mia presenza, mio figlio prima che l’ambulanza lo portasse via. Adesso sono deciso ad andare fino in fondo a ciò che è accaduto. All’inizio- spiega papà Marco- ho pensato a un attentato, che qualcuno avesse sparato tra la folla centrando Kosmo alla testa. Quando ho capito che era stato ferito da una tegola, non ci potevo credere». L’uomo nei prossimi giorni contatterà i suoi legali a Varsavia, deciso a procedere: «Non lasceremo nulla al caso. L’ho già annunciato anche ai poliziotti, mi aspetto che le indagini qui in Italia, a Roma, chiariscano le cause del crollo. Mio figlio è stato solo fortunato, ma quella tegola poteva uccidere chiunque. Se ci sono delle responsabilità- sottolinea papà Marco- andranno accertate e verificate. Lì, sotto quel cornicione, abbiamo rischiato tutti di morire mentre stavamo camminando».

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