E’ quanto emerge dalle indagini della Procura di Terni in merito alla sua cura chiamata «Seven to stand», un ciclo medico che avrebbe dovuto portare benefici consistenti per i malati nel giro di sette settimane. Una terapia che è però risultata priva di basi scientifiche. L’avvocato reatino era convinto che il protocollo da lui inventato potesse essere convalidata dalla Asl, ma anche entrare nel mercato degli Stati Uniti e della Romania, dove aveva messo su un vasto giro di conoscenze per cercare di ottenere i brevetti necessari per vendere le sue pasticche miracolose, da somministrare poi ai pazienti affetti da malattie degenerative come la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e il morbo di Parkinson.
TUTTI I PARTICOLARI NELL'EDIZIONE
DE IL MESSAGGERO DI RIETI
IN EDICOLA GIOVEDI' 29 SETTEMBRE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout