Porta la firma del sacerdote reatino la mail ricevuta da decine di suoi contatti, inviata da qualcuno che è riuscito ad entrare nel suo account di posta elettronica.
“Ho un problema urgente a spiegarti. Contattami per e-mail discretamente perché sono irraggiungibili sul mio telefono in attesa di dirti” si legge nella mail.
Ai più la richiesta è puzzata subito di truffa, ma qualcuno ha risposto, ricevendo immediatamente una seconda mail nella quale il fantomatico don Fabrizio ringrazia e spiega di essere in viaggio, accompagnato da difficoltà economiche sanabili con un prestito di 800 euro.
“Te li do dopo tre giorni al mio ritorno, posso contare su di te?” si legge ancora.
Don Fabrizio, all’oscuro di tutto, è stato informato dalle telefonate di chi ha ricevuto le mail. Chi l’ha ricevuto sappia che si tratta di un messaggio falso che il sacerdote non ha mai spedito.
«Non sono in viaggio e non cerco soldi – spiega il parroco – Qualcuno ha duplicato il mio indirizzo mail e sta cercando di truffare i miei contatti, che invito a non rispondere ai messaggi».
Non inviate soldi, quindi, si tratta di uno dei tanti espedienti utilizzati da imbroglioni che con la stessa formula, e in un italiano più o meno corretto, giocano ormai da anni e riescono ancora a trarre in inganno i cittadini più sprovveduti.
La Polizia Postale è stata già informata dei fatti.
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