Lo stesso presidente Bush espresse soddisfazione per il fatto che Noriega, nel frattempo rifugiato in nunziatura, fosse sotto il controllo di autorità diplomatiche. «Il suo regno di terrore è terminato e operiamo per contribuire a ristabilire al legge e l'ordine a Panama». Il portavoce del Vaticano, Navarro Valls, in quei giorni fece uscire un comunicato per manifestare soddisfazione perchè il rischio di un conflitto panamense sembrava allontanarsi, avviandosi a soluzione senza ulteriore spargimento di sangue.
Il Vaticano confermava pure che Noriega si trovava in nunziatura come rifugiato politico. L'Osservatore Romano, in un articolo, dava risalto alle buone relazioni diplomatiche tra gli Usa e il Vaticano e che per Noriega sarebbe stato rispettato il diritto di asilo delle sedi diplomatiche. In realtà l'esercito americano per tentare di fare uscire Noriega dalla nunziatura ricorse anche ad uno stratagemma bizzarro, furono posti degli altoparlanti potentissimi vicino alla nunziatura per mandare a tutto volume musica rock giorno e notte. Il Vaticano naturalmente protestò, fino a che non iniziarono febbrili consultazioni dietro le quinte. Noriega non ne voleva sapere di uscire. Il portavoce Navarro una settimana dopo affermava che non era ancora arrivata nessuna richiesta di estradizione da parte glie Usa.
Il 3 gennaio la nunziatura annunciava che Noriega aveva deciso di lasciare di sua spontanea volontà la residenza della rappresentanza pontificia per presentarsi al comando della forze armate statunitensi che circondavano la nunziatura. Faccia d' Ananas aveva avuto salva la vita.
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