Ed è proprio in Mattarella che Di Maio confida per poter approdare a palazzo Chigi. Il leader grillino è infatti convinto che il capo dello Stato non voglia nel ruolo di premier un mero esecutore del contratto tra 5Stelle e Lega. E che preferisca un leader politico, anche perché tecnici d’area o professori rischiano di essere solo fantocci nelle mani di Salvini e dello stesso Di Maio. Del resto Mattarella è stato chiaro quando, ricordando Luigi Einaudi, ha detto che il presidente della Repubblica “non è un notaio”. Che può, come fece il primo capo dello Stato dell’era repubblicana, imporre un proprio presidente del Consiglio disattendendo alle richieste dei partiti. Ecco, è questo su cui punta Di Maio. La speranza, naturalmente, è che Mattarella imponga il suo nome a Salvini. Del resto il leader leghista, esattamente come quello 5Stelle, non può permettersi un fallimento.
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