Legittima difesa, Alfano: «Basta morti, serve la legge»

Angelino Alfano e Paolo Gentiloni
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Mercoledì 5 Aprile 2017, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 15:45
«Credo che si sia raggiunto anche un punto di chiarezza sul nostro intendimento di dialogare con il Partito democratico sulla legittima difesa, perché non possiamo lasciare questo fronte a Lega e grillini che ne stravolgerebbero il senso per piegarlo ai loro interessi elettorali e perché riteniamo che si possa trovare un migliore punto di equilibrio tra il cittadino che cerca di difendere la propria famiglia e la discrezionalità dei giudici che devono valutare il quadro complessivo in base a chiari riferimenti di legge». Così, in un'intervista al QN, Angelino Alfano, ministro degli Esteri e leader di Alternativa popolare (Ap), spiega il sostegno alla proposta di Italia dei valori.

«Oggi ogni tribunale ha un'interpretazione diversa perché la legge non è precisa: chi si difende in casa propria, non può finire sul banco degli imputati e non ci finirà. Abbiamo trovato attenzione anche sul Def», aggiunge, «rispetto alla nostra posizione di non alzare in alcun modo le tasse, e sulla idea che occorra privatizzare il più possibile anche per ottenere poi flessibilità dalla Ue». Quanto alla proposta di legge Pd che aumenta le pene per i reati commessi contro gli anziani «il tema è assolutamente rilevante», dice Alfano. «La famiglia deve essere tutelata e difesa da ogni forma di aggressione: su questo terreno siamo e saremo in prima linea». «Ci battiamo per la certezza della pena, non per il processo lungo come pena. L'istituto della prescrizione garantisce la ragionevole durata del processo», aggiunge. «Il blocco della prescrizione con il processo diventerebbe interminabile, con grave danno di chi vuole ottenere giustizia e di chi vuole difendersi». «Non consentiremmo lo snaturamento del governo», sottolinea Alfano. «Sono certo che il presidente Gentiloni, uomo di grande equilibrio, terrà insieme la maggioranza». 
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