Stavolta, il vuoto M5S si spiega così: non esserci, per evitare di essere criticati sul Decreto Dignità e di passare per quelli che ormai hanno più dimestichezza con gli imprenditori modello forum Ambrosetti e con i salotti buoni piuttosto che con i movimenti No Tav, No Tap o con gli elettori che li hanno premiati ad esempio per la battaglia sulla chiusura ecologica dell'Ilva che invece Di Maio, per senso di responsabilità ha fatto vendere agli indiani, seguendo praticamente la linea del suo predecessore Calenda con cui ha litigato per mesi e mesi prima del ravvedimento.
E insomma, no M5S, a parte il sottosegretario Buffagni, e quanto agli altri ministri tra oggi e domenica ci saranno: Moavero, Tria, Trenta, Bussetti, Bongiorno. Domani il premier Conte. E domenica Salvini. Lo scorso anno, il leader leghista venne sul lago di Como a dire: «Conto di rivedervi qui nel 2018, per raccontarvi i risultati dei miei primi mesi da premier». In realtà, ora è vicepremier ma sara accolto da vero capo del governo.
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