Caritas invita Salvini a visitare i centri migranti: «Utile lavorare assieme e ricucire l'Italia»

Caritas invita Salvini a visitare i centri migranti: «Utile lavorare assieme e ricucire l'Italia»
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Martedì 19 Giugno 2018, 21:26 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 00:12
Città del Vaticano – Il direttore dell’ufficio immigrazione della Caritas Italiana, Oliviero Forti invita ufficialmente il ministro dell’Interno, Matteo Salvini a visitare le strutture in cui vengono accolti e fatti crescere i minori stranieri.  «Vorrei che il Ministro si ritagliasse un po’ di tempo per valutare e vedere con i suoi occhi quello che viene fatto ogni giorno, in tutta Italia. Penso che sia necessario, in questo clima, arrivare ad una collaborazione per la gestione dei flussi dei migranti e dei rifugiati. E’ un modo per aprirci al dialogo e tentare, assieme, di risolvere tanti problemi».

Il direttore Forti lancia questo invito - tramite Il.Messaggero.it – proprio mentre all’ostello di via Marsala, alla Stazione Termini, è stato allestito un pranzo speciale tra i migranti e alcune personalità del mondo diplomatico, politico ed ecclesiale. Accomodati ai tavoli di plastica bianca siedono ragazzi di colore, provenienti dal Ghana, Marocco, Afghanistan, Nigeria, Mali, mescolati a signori in giacca e cravatta, con fuori la macchina targata corpo diplomatico parcheggiata. Ci sono anche diversi funzionari del Comune di Roma e Laura Baldassarre, dell’assessorato ai servizi sociali.

Forti racconta del lavoro ventennale, strutturato e ramificato nel territorio, che Caritas svolge. Sul territorio italiano nei primi mesi di quest’anno sono arrivati 1749 minori non accompagnati. Si tratta di un numero sensibilmente inferiore a quello degli altri anni perché vi è stata una decrescita negli sbarchi durante il 2017.

 Nel 2017 l’Italia ha ricevuto complessivamente 126 mila richieste di protezione internazionale il che significa che le richieste sono state 2 ogni mille abitanti. Forti mostra carte, tabelle e dati mentre tende a non enfatizzare troppo l’annuncio fatto ieri da Salvini di un censimento per i rom. «Mi ricordo che una cosa simile la volle fare anche l’allora ministro dell’Interno Maroni anche se poi la cosa non ebbe seguito. Francamente stavolta non ne capisco il fine, visto che della situazione dei Rom si sa praticamente tutto. Probabilmente l’intenzione del ministro era di puntare sulla emotività della gente. Si tratta di problemi complessi che necessitano di lavoro congiunto e costruttivo. L’obiettivo è risolvere tante difficoltà e aiutare queste persone».
© RIPRODUZIONE RISERVATA