Pussy Riot a Mosca: «Vogliamo ancora cacciare Putin, ci ha liberato in vista delle Olimpiadi»

Pussy Riot a Mosca: «Vogliamo ancora cacciare Putin, ci ha liberato in vista delle Olimpiadi»
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Venerdì 27 Dicembre 2013, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 21:46

Sono tornate questa mattina a Mosca le due Pussy Riot Nadezhda Tolokonnikova e Maria Aliokhina , scarcerate lunedì con 3 mesi di anticipo sul previsto in seguito all'amnistia approvata il 18 dicembre dalla Duma. Le due ragazze sono arrivate con un volo da Krasnoiarsk, in Siberia orientale, dove Nadia ha espiato la sua pena e dove Maria l'ha raggiunta dopo l'uscita dal carcere di Nizhni Novgorod e dopo un breve passaggio a Mosca.

Proprio a Mosca le due hanno parlato in una conferenza stampa. «Vogliamo continuare a fare ciò per cui siamo finite in prigione.

Vogliamo come prima cacciare» il presidente russo Vladimir Putin. Al suo posto «mi piacerebbe molto invitare Mikhail Khodorkovski», ha detto Nadia Tolokonnikova, secondo la quale la liberazione delle Pussy Riot è stata concessa per migliorare l'immagine della Russia prima delle Olimpiadi di Sochi, che sono «il progetto preferito» del presidente Vladimir Putin.

Maria Alyokhina ha invece sottolineato come la Chiesa ortodossa russa ha giocato un ruolo nella carcerazione delle Pussy Riot nel 2012. Le Pussy Riot furono condannate per aver cantato una «preghiera anti-Putin» nella cattedrale di Cristo Salvatore nella capitale russa.

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