Marò, via al processo ad Amburgo. L'Italia: «India molto aggressiva»

Marò, via al processo ad Amburgo. L'Italia: «India molto aggressiva»
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Domenica 9 Agosto 2015, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 09:26
Sul caso dei Marò, l'India ha manifestato «particolare aggressività», ma noi «siamo estremamente determinati a far valere le nostre ragioni» davanti al Tribunale internazionale del mare di Amburgo.

Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore Francesco Azzarello, agente del governo italiano che domani, ad Amburgo, esporrà la posizione del governo italiano nel corso dell'udienza dell'arbitrato.



«Sarà poi l'Itlos (il Tribunale, ndr) a decidere. La delegazione indiana, nelle osservazioni sottoposte al tribunale, ha manifestato particolare aggressività. Mi auguro però - ha detto il capo della delegazione italiana - che il confronto giuridico si mantenga nei binari della correttezza e della verità. Da parte nostra, abbiamo grande rispetto per l'Itlos».



Domani in aula Azzarello esporrà per primo il punto di vista italiano ai giudici per poi lasciare la parola al team di avvocati internazionali. Nel pomeriggio sarà la volta dell'India. Le repliche martedì. L'Italia chiede che Salvatore Girone possa tornare in Italia e che Massimiliano Latorre possa restarvi per tutto il tempo della durata del procedimento arbitrale che si aprirà all'Aja. Chiede inoltre che l'India cessi di esercitare qualsiasi tipo di giurisdizione sul caso che vede i due fucilieri di Marina accusati di aver ucciso due pescatori indiani nel 2012. La decisione della corte sulle misure cautelari urgenti richieste dall'Italia a tutela di Latorre e Girone non arriverà prima di due-tre settimane.



Capo del team legale internazionale è Sir Daniel Betlehem, già Direttore del Servizio Affari Giuridici del Ministero degli Esteri britannico (2006 2011) e da molti anni membro del Comitato Consultivo del «British Institute of International and Comparative Law».



Avvocato e titolare di un prestigioso studio legale internazionale, Sir Daniel Betlehem ha partecipato a decine di procedimenti presso Corti arbitrali in contenziosi tra Stati. Egli guida, nel caso della Enrica Lexie, una squadra molto qualificata e ben rodata, costituitasi più di un anno fa, composta da avvocati internazionalisti, professori di Diritto internazionale, esperti della Farnesina e della Avvocatura dello Stato a tutela degli interessi della Repubblica italiana.



Bisogna ricorddare che la Corte arbitrale in via di costituzione e il Tribunale Internazionale di Amburgo sono due organi distinti. Il Tribunale di Amburgo, infatti, non ha carattere arbitrale ed è un organo permanente la cui composizione e il cui funzionamento sono regolati dal Diritto internazionale. Dopo l'avvio del procedimento arbitrale, il 26 giugno, l'Italia ha proceduto alle seguenti nomine: Agente del Governo italiano presso la Corte arbitrale e presso il Tribunale Internazionale di Amburgo è stato nominato Francesco Azzarello, Ambasciatore d'Italia a L'Aja. Giudice ad hoc presso il Tribunale di Amburgo e Arbitro nella Corte arbitrale in via di costituzione, il Prof. Francesco Francioni, Docente di Diritto Internazionale all'Università LUISS di Roma e all'Istituto Universitario Europeo di Firenze.



Attualmente la vicenda si trova nella fase di costituzione della Corte arbitrale, che dovrà avvenire entro il 26 agosto, e che dovrà successivamente definire le proprie regole procedurali e la propria sede.
In attesa dell'iter di costituzione della Corte arbitrale, il 21 luglio l'Italia ha chiesto al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo - a titolo di misure provvisorie e urgenti - che il Fuciliere di Marina Massimiliano Latorre possa restare in Italia, il Fuciliere di Marina Salvatore Girone possa farvi rientro e vengano sospese le procedure della giurisdizione a carico dei Fucilieri in India, nel contesto e fino alla conclusione del procedimento arbitrale.




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