Malaysia Airlines, licenziato un professore: mostrava resti dei passeggeri del volo MH17

Malaysia Airlines, licenziato un professore: mostrava resti dei passeggeri del volo MH17
di Antonio Bonanata
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Venerdì 24 Aprile 2015, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 19:04

Un brutto passo falso: è questa la causa del licenziamento di George Maat, tra gli esperti che hanno aiutato gli inquirenti a identificare le vittime del tragico volo MH17, abbattuto nei cieli dell’Ucraina lo scorso luglio.

Durante una lezione pubblica tenutasi ad aprile, infatti, Maat (antropologo dell’Università di Leida), oltre a spiegare parti del processo di identificazione delle vittime, avrebbe mostrato foto molto dettagliate dei resti umani degli sfortunati passeggeri: particolari raccapriccianti che, secondo il presidente dell’associazione “Vittime del volo MH17”, rappresenta «un dolore aggiuntivo» per i parenti, oltre a essere «vergognoso e scioccante».

La decisione di sospendere il professore dall’incarico è stata comunicata in Parlamento dal ministro della giustizia olandese Ard van der Steur, che ha definito la lezione di Maat, tenuta a Maastricht, «del tutto inappropriata e di cattivo gusto».

Il punto della questione riguarda l’uditorio della conferenza, organizzata da un’associazione di studenti di medicina: trattandosi, cioè, di persone competenti in materia, il fatto che l’antropologo avesse mostrato foto, sì, crude, ma comunque adeguate al pubblico che vi assisteva, non dovrebbe di per sé costituire uno scandalo.

Il problema nascerebbe nel momento in cui si appurasse che la lezione era in realtà aperta a tutti, come risulta da una pagina Facebook e dalle dichiarazioni di Thomas Aling, portavoce della commissione nazionale olandese di investigazione forense: «Apparentemente, risulta che Maat abbia mostrato foto che non avrebbe potuto mostrare in un incontro pubblico». Questo vorrebbe poter dire, quindi, che se l’incontro non fosse stato pubblico, ma riservato a una platea selezionata di medici ed esperti, il professore avrebbe potuto mostrarle comunque? Aling ha aggiunto che l’antropologo si sarebbe lasciato andare a commenti fuori luogo, non di sua stretta competenza (come, ad esempio, sulle cause dello schianto), cosa, a suo dire, «scorretta».

George Maat si è difeso dicendo che era convinto che l’uditorio fosse costituito da soli studenti di medicina: «Sembra che ci fossero altre persone, non me ne ero accorto – ha detto alla polizia – Sono davvero dispiaciuto di aver ferito i parenti delle vittime». Al momento, l’unico provvedimento preso è la sospensione dall’incarico, in attesa che eventuali altre azioni contro di lui vengano stabilite.

Il tragico volo MH17 cadde nel luglio 2014 nell’est dell’Ucraina, proprio nei territori contesi dalle forze governative di Kiev e dai separatisti filo-russi, al centro di una guerra civile che si trascina ormai da più di un anno. Tutte le 298 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, sono morte. Secondo le indagini svolte finora in Olanda, l'incidente è stato provocato da un missile BUK terra-aria, lanciato dai separatisti e fornito dalla Russia. Mosca, dal canto suo, nega ogni accusa e chiama in causa direttamente il governo filo-occidentale di Kiev. La ricerca della verità tocca in particolar modo Amsterdam, dato che gran parte dei passeggeri era olandese, oltre a malesi e australiani. L’aereo, partito da Amsterdam, era diretto a Kuala Lumpur.