Florida, smascherata la scuola degli orrori: oltre 50 cadaveri sepolti intorno all'istituto

Un antropologo della USF scava intorno alla Arthur Dozier
di Alessandro Di Liegro
3 Minuti di Lettura
Domenica 8 Febbraio 2015, 18:51 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 08:40
La Arthur G. Dozier School for Boys, in Florida, per anni è stata ricettacolo di degrado morale. Dietro l'istituto di raccolta di giovani e riformatorio maschile si nascondevano infatti decenni di omicidi, stupri di gruppo, abusi fisici e morali e immonde nefandezze.

I ricercatori forensi stanno scavando i terreni intorno alla scuola, ormai chiusa e al centro dello scandalo di abusi sessuali, cercando di identificare i 51 cadaveri senza nome sepolti lì sotto. Gli investigatori hanno rivelato nuove e terrificanti prove riguardo l'attuazione di abusi fisici e sessuali agli studenti della Arthur G. Dozier, per lo più afroamericani, fra cui quelle relative a uno o più stupri di gruppo dove le vittime erano ragazzi con meno di dodici anni.



Le rivelazioni arrivano dopo un report sottoposto ai senatori della Florida da parte degli antropologi della Università del South Florida, dopo tre anni di scavo. Il capo della missione, Erin Kimmerle, ha affermato come mentre le accuse contro i molestatori sono ormai decadute a causa della morte di gran parte dello staff della scuola e l'avvenuta prescrizione per i crimini avvenuti quasi un secolo fa, il loro lavoro risulta essere importante a favore di chi è sopravvissuto alla Dozier e ai familiari delle vittime.



«Dopo tre anni abbiamo la possibilità di chiarire definitivamente cosa è successo in questa scuola. Siamo vicini alle famiglie di coloro che sono morti lì dentro e supportiamo la loro richiesta di giustizia» ha detto la Kimmerle.



I ricercatori hanno tratto informazioni riguardo il numero di morti all'interno della Dozier fra il 1900 e il 1960, anno in cui risulterebbero disponibili le ultime documentazioni, e i cadaveri sepolti con informazioni mancanti o fallaci, al di fuori del cimitero di Boot Hill.

Alcuni dei corpi sarebbero stati trovati con segni di colpi di arma da fuoco, riferisce la Kimmerle, mentre altri riporterebbero segni di traumi fisici forzati e sostanziali evidenze di malnutrizione, infezioni e la più assoluta assenza di cura dentaria.



Queste accuse si inseriscono in quelle promosse da un gruppo di sopravvissuti, chiamati White House Boys, dal colore della struttura in cui avrebbero subito i peggiori abusi: dall'essere picchiati fino a perdere la coscienza, incatenati al letto o al muro, all'essere stuprati dallo staff o da altri studenti nelle cantine o semplicemente scomparire nel nulla a causa di punizioni eccessive per infrazioni minori come fumare o assentarsi alle lezioni. L'Università riporta di un bambino di sei anni morto dopo essere stato mandato a lavorare come tuttofare e di un teenager ucciso a colpi di arma da fuoco e coperto da un lenzuolo, dopo aver provato a scappare dalla scuola. I ricercatori sono riusciti a identificare cinque corpi fra quelli recuperati, sia attraverso il Dna che da altre prove: gli ultimi due sono il 18enne Sam Morgan e Bennet Evans, un impiegato della scuola la cui morte pare dovuta a causa di un incendio nel dormitorio nel 1914.



Lo scorso agosto, Over Krell, la sorella di George Owen Smith scomparso dalla scuola nel 1940 a 14 anni, ha rivelato il proprio sollievo dopo la risoluzione di un mistero lungo 74 anni: «È stato un viaggio emozionale e ora posso finalmente ritrovare pace». Lo Stato ha finanziato le ricerche per quasi mezzo milione di dollari, dopo la chiusura della scuola – a causa di problemi finanziari – nel 2011.