Egitto, attentato al Cairo: «Esplose tre bombe». La rivendicazione dell'Isis: una vendetta

Egitto, attentato al Cairo: «Esplose tre bombe». La rivendicazione dell'Isis: una vendetta
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Giovedì 20 Agosto 2015, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 11:29

Attentato a nord del Cairo, in Egitto, nelle prime ore di oggi.

Secondo la tv di Stato, tre bombe sarebbero esplose nei pressi dei locali della Sicurezza nazionale e di un tribunale nel distretto di Shubra El-Kheima, nel governatorato di Qalyubiyya, subito a nord del Cairo.

Al momento il bilancio di quello che appare come un attentato è di sei feriti, secondo i servizi di soccorso. L'emittente Tahrir parla invece di almeno 27 feriti. Il capo dei servizi di emergenza, Ahmed el-Ansari, ha precisato che al momento non si contano morti.

Secondo le prime ricostruzioni diffuse dal ministero dell'Interno egiziano su Facebook, un uomo ha parcheggiato l'autobomba davanti all'edificio per poi fuggire su una moto.

L'auto è stata fatta esplodere

con un telecomando a distanza. Le forze di sicurezza hanno lanciato un'operazione per catturare i responsabili.

L'Isis ha rivendicato in un comunicato la paternità dell'attentato, che era stato in precdenza rivendicato su Facebook anche da un gruppo black bloc egiziano. «Questa operazione - spiegano ancora i miliziani - è la vendetta per i nostri fratelli e tutti i martiri musulmani».

«Grazie a Dio i soldati del Califfato sono

riusciti a raggiungere la sede della Sicurezza nazionale nel cuore del Cairo ... con un'autobomba parcheggiata nei pressi dell'edificio», annuncia l'Isis nel suo comunicato. «Questa operazione - spiegano ancora i miliziani - è la vendetta per i nostri fratelli e tutti i martiri musulmani». E «tutti coloro le cui mani si sono macchiate del sangue in particolare di mujaheddin dovranno attendere il loro turno e... aspettarsi il peggio», conclude il comunicato.

Un gruppo egiziano che si autodefinisce Black bloc students aveva già rivendicato sulla sua pagina Facebook le esplosioni che nelle prime ore di oggi hanno colpito la sede della Sicurezza nazionale. Secondo l'Huffington Post, si tratta di un gruppo di ultras che ha partecipato alle proteste di massa che nel 2013 hanno portato alla destituzione dell'allora presidente islamico Mohammed Morsi.

«In nome di Allah misericordioso, annunciamo la nostra piena e completa responsabilità per le esplosioni verificatesi poche ore fa», si legge sulla pagina online.