La tragedia è avvenuta quando in uno dei pozzi è scoppiata la deflagrazione, dovuta con ogni probabilità all’accumulo di gas rilasciato dalle vene di carbone e non trasportato via dai sistemi di ventilazione: solo due minatori, in quel momento, sono riusciti a mettersi in salvo. Secondo i primi risultati dell'indagine disposta dalla dall’Amministrazione statale cinese per la sicurezza sul lavoro, la miniera, che aveva superato i limiti di sfruttamento, aveva sistemi di aereazione insufficienti e malfunzionanti e una gestione manageriale complessiva insufficiente.
La municipalità di Chongqing ha immediatamente ordinato ispezioni a tappeto sul rispetto delle misure di sicurezza, bloccando la produzione nella regione. La miniera Jinshangou ha una licenza per produrre 60.000 tonnellate di carbone l'anno.Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente cinese Xi Jinping, che oggi ha sollecitato maggiori sforzi per migliorare i meccanismi di sicurezza e di prevenzione degli incidenti. Come riporta l'agenzia Nuova Cina, in un incontro con organizzazioni e operatori del settore, Xi ha invitato le autorità a tutti i livelli a tener conto che «lo sviluppo non deve maturare a danno della sicurezza: contenimento e prevenzione devono essere i criteri guida».
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