Lo schema seguito dalle autorità è sempre lo stesso: viene fermata una persona, le sequestrano il telefonino dove fotografie e contatti vengono usate per perseguirne altre così come le informazioni estorte durante la detenzione. La campagna sembra aver preso il via dopo l'arresto di una persona per consumo di stupefacenti con materiale pornografico nel telefono. Una seconda ondata di arresti è avvenuta dopo che l'ong GayRussia.ru aveva inoltrato richieste per il gay pride alle autorità di diverse località del Caucaso, un modo, accusano i ceceni, per costruire un caso contro Mosca alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Il gruppo di attivisti russo basato a San Pietroburgo 'Rete LGBT' a fine marzo ha attivato un numero di emergenza in cui ha raccolto la richiesta di aiuto di oltre dieci persone che chiedono di poter lasciare la regione.
Nel frattempo, in Russia il ministero della giustizia ha inserito nell'elenco dei materiali banditi perché estremisti anche le immagini con la caricatura del presidente Putin truccato da drag queen.
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