«Ce fate mori». Il commento di un tifoso alla pagina social del Pisa channel. La squadra toscana neopromossa in serie B e tutta la tifoseria seguono con apprensione le vicende del patron Fabio Petroni accusato di bancarotta fraudolenta, una storia iniziata nel 2009 quando era presidente di Terravision. L'imprenditore romano è ricoverato in un ospedale della capitale per una serie di malori accusati giorni fa.
L'indagine delle Fiamme Gialle è partita nel 2013 e contesta ingenti debiti tributari e previdenziali, ma anche manovre elusive volte a rendere sostanzialmente inefficace la procedura di riscossione coattiva.
Le indagini hanno consentito, in una prima fase delle operazioni, di sottoporre a sequestro preventivo il complesso aziendale riconducibile al marchio Terravision che fattura annualmente 35 milioni di euro. Si tratta di conti correnti bancari, contratti commerciali e 13 bus nella disponibilità dell 'azienda. Le indagini hanno permesso di scoprire come la società titolare dei contratti con gli aeroporti, proprietaria anche degli autobus e delle licenze, era stata posta in liquidazione subito dopo aver ceduto a un "testa di legno" l 'unico ramo d 'azienda produttivo.
Ora scattano gli arresti domiciliari perché secondo gli inquirenti, nonostante il sequestro, Petroni, 56 anni, «aveva posto in essere comportamenti tesi a distrarre risorse destinate all 'azienda sottoposta ad amministrazione giudiziaria».
La società calcistica dell’A.C.
Dalla società fanno sapere: «Grazie alla presenza dell’amministrazione giudiziaria dall’aprile 2014, e grazie a un nuovo consiglio di amministrazione presente dal novembre 2015 , formato da professionisti estrane i a tutte le vicende precedenti , l’azienda ha continuato ad operare posit ivamente. Oggi la Terravision opera garantendo tutti i servizi e recentemente ha anche posto in essere nuove attività come il collegamento con l’aeroporto di Milano Malpensa».
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