Il papà di Xavi afferma: "Grazie a tutti. Sono felice che la Rambla si sia nuovamente popolata e che non c'è timore".
L'uomo ha ricevuto tantissimi messaggi di vicinanza in questi giorni difficili.
Da poco Javier ha saputo che un agente della Guardia Urbana tentò di rianimare suo figlio con un defibrillatore di una farmacia della Rambla. Quando si rese conto che non arrivava nessuna autoambulanza, l'uomo caricò il bimbo sull'auto della sua pattuglia e lo trasportò al Centre d'Urgència d'Atenció Primària Peracamps. Per questo Javier ringrazia tutti i corpi di sicurezza.
Nelle parole di Javier, che racconta il suo dramma personale e familiare, non c'è una sola parola di odio: "So che è morto anche un altro bambino. Non ho potuto conoscere i suoi genitori, ma condivido il loro dolore. Con tutti condivido il dolore anche con i familiari dei terroristi. Lo condivido. Siamo persone. Siamo molte, molte, molte persone. Non sto parlando così perchè sono drogato. Non assumo nessuna droga: parlo così perchè ne ho bisogno. Sto parlando con il cuore".
Il papà di Xavi desidera che "la morte di suo figlio serva a qualcosa". Lo dice appellandosi al carattere coraggioso della Catalogna. "Ho bisogno di abbracciare un musulmano. Che questa gente non abbia paura".
Qualche ora dopo aver pronunciato queste parole, Javier ha stretto in un abbraccio consolatore l'imam supplente di Rubí, Driss Sally.
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